Caso scommesse, terapista Fagioli: “Succede a calciatori come a tanti giovani, non conta quanti soldi hai”

Così a LaPresse Paolo Jarre, esperto di dipendenze

Collegare il disagio economico al gioco d’azzardo è una visione antica. Non conta quanti soldi hai, nelle dipendenze quello che conta è la vulnerabilità, oltre alla pressione dell’offerta”. Così a LaPresse Paolo Jarre, il terapeuta che seguirà Nicolò Fagioli, centrocampista della Juventus, che ha patteggiato con la procura della Figc e che risulta indagato dalla procura di Torino per scommesse su siti illegali. “Chi è colpito è chi è più vulnerabile dal punto di vista personale, può esserlo per questioni economiche ma anche sociali” aggiunge l’esperto che era capo del dipartimento di cura delle dipendenze dell’Asl To 3.

Quello che succede ai calciatori non è molto diverso da quello che succede a tutti i giovani. Secondo uno studio ESPAD quasi il 50% dei minori dichiara di aver toccato un gioco d’azzardo nell’anno precedente, e consideriamo che il gioco d’azzardo per i minori è illegale” spiega ancora. “Questi giovani calciatori si spostano magari in adolescenza in un’altra città e non sono soggetti a un controllo genitoriale e familiare”, aggiunge. “Il gioco legale in Italia è aumentato di 10 volte negli ultimi 15 anni”, spiega ancora Jarre. “Si tratta di un’offerta gigantesca che colpisce la popolazione più vulnerabile” conclude.