Nuove indiscrezioni sui Giochi Olimpici di Tokyo. Tra i tanti rumors che si alimentano da settimane da ultimo spunta quello riguardante un accordo implicito del governo nipponico per cancellare le Olimpiadi a causa del coronavirus e di ricandidare la città per la prima edizione utile, ovvero quella del 2032. A riportarlo è l’autorevole quotidiano britannico ‘Times’ che cita la posizione di un membro dell’esecutivo nipponico secondo il quale è emersa la piena consapevolezza che i Giochi siano ormai ‘segnati’ e che l’obiettivo è ‘salvare la faccia’ facendosi assegnare le Olimpiadi in programma tra 11 anni. Una rivelazione choc che ha subito scatenato prima la reazione del governo e del comitato organizzatore nipponico e poi del Cio, direttamente con il presidente Thomas Bach, definendo “completamente false” le voci riguardanti la cancellazione dei Giochi e smentendo che ci sia un ‘piano B’ sul tavolo. I Giochi, per il Comitato Olimpico Internazionale e per l’esecutivo nipponico, si faranno dunque come previsto e la macchina organizzativa va avanti nonostante la crisi pandemica. Lo stesso Bach, poche ore prima della ‘rivelazione’ del ‘Times’, aveva dato all’agenzia Kyodo massime rassicurazioni sulla ‘sopravvivenza’ dei Giochi. “In questo momento non abbiamo alcun motivo per credere che le Olimpiadi non si apriranno il 23 luglio a Tokyo. Non c’è nessun piano B e per questo siamo pienamente concentrati perchè siano dei Giochi sicuri e di successo”. In seguito Bach ha fatto diffondere una nota nella quale ha voluto chiarire che “tutte le parti coinvolte stanno lavorando insieme e implementeremo tutte le possibili misure contro il Covid e continueremo a lavorare a stretto contatto Cio, Comitato Organizzatore e Governo metropolitano di Tokyo per preparare e garantire Giochi sicuri questa estate”.
Parole che rispecchiano la posizione degli organizzatori pronti a ribadire che il Giappone sta tenendo una serie di riunioni di coordinamento sulle misure contro il Covid attuando tutte le azioni per prevenire i contagi al fine di mantenere i Giochi. “Speriamo che la vita quotidiana possa tornare alla normalità il prima possibile e continueremo a fare ogni sforzo per prepararci a gare sicure e protette”, ha aggiunto il primo ministro Yoshihide Suga. Anche Managu Sakai, vice capo segretario di gabinetto, ha smentito le voci riportate dal quotidiano londinese. “Non esiste un fatto del genere e neghiamo chiaramente (il rapporto)”, ha detto. E lo stesso governatore di Tokyo, Yuriko Koike, minaccia azioni contro il ‘Times’: “Non ho mai sentito una cosa del genere”.
Parole che comunque manifestano una certa tensione. La situazione infatti sta diventando sempre più complessa. Il Giappone ha segnalato meno di 5.000 morti per il coronavirus e ha gestito il virus meglio di altri Paesi ma l’impennata non si sta riducendo a Tokyo, una vasta area metropolitana con 35 milioni di persone. Anche l’opinione pubblica giapponese si è espressa contro i Giochi con l’80% che opterebbe per un rinvio o una cancellazione. L’idea che Tokyo possa attendere un decennio per allestire i Giochi sembra improbabile, dato anche il costo per mantenere le sedi e le difficoltà nel negoziare nuovi contratti di locazione. Tokyo ha già speso circa 25 miliardi di dollari per organizzare queste Olimpiadi, la maggior parte delle quali con denaro pubblico. Diverse segnali in merito ad una cancellazione sono iniziate questo mese quando il governo giapponese ha posto Tokyo e altre prefetture in stato di emergenza per contrastare un’ondata di casi di Covid in aumento.