Tennis, anche Wimbledon alza bandiera bianca: edizione 2020 cancellata

L'emergenza coronavirus spodesta il re dei tornei e ne segna la storia

Anche l'antico tempio del tennis deve abdicare. . Solo le due guerre mondiali avevano fermato Wimbledon, ufficialmente cancellato oggi dagli organizzatori: l'edizione 2020, la numero 134, non si farà. L'inizio era previsto per il 29 giugno e a dare la notizia è stato lo stesso All England Lawn Tennis Club, che si è inchinato davanti all'evidenza riconoscendo che non c'erano soluzioni alternative. Per quest'anno si abbassa il sipario dunque sul torneo che ha scritto le epoche, segno dei tempi e della crisi che ha stravolto e cancellato anche gli appuntamenti più consolidati e tradizionali. "Abbiamo pensato soprattutto alla salute e alla sicurezza di tutti coloro che partecipano a Wimbledon: dal pubblico britannico ai visitatori da tutto il mondo, dai giocatori agli ospiti, al personale, ai volontari, ai partner e ai residenti locali", è quanto si legge in una nota sul sito ufficiale del torneo. Lo stesso presidente Ian Hewitt, presidente dell'Aeltc, l'All England Club, è stato chiaro sulle motivazioni che hanno portato alla sofferta decisione: "Non l'abbiamo presa alla leggera ma in seguito ad una attenta e approfondita considerazione di tutti gli scenari. Riteniamo che sia giusto annullare i Championships quest'anno per concentrarci su come possiamo utilizzare le nostre risorse per aiutare le nostre comunità locali e non solo. Abbiamo pensato che The Championships è stata interrotta solo nel corso dei conflitti mondiali ma alla fine è la decisione giusta. I nostri pensieri sono rivolti a tutti coloro che sono stati e continuano a essere influenzati da questi tempi senza precedenti". Durante la Grande Guerra saltarono quattro edizioni, dal 1915 al 1918. Sei invece quelle cancellate a causa della Seconda Guerra mondiale, dal 1940 al 1945. Dal 1946 in avanti non si erano mai fermati e dall’anno della nascita, il lontano 1877, i Championships non si giocheranno per l’undicesima volta. "Sono devastato. Non c'è un gift per esprimere ciò che provo", ha reagito 'King' Roger Federer all'inseguimento del nono successo sull'erba londinese mentre la regina di Wimbledon, Serena Williams si è detta 'scioccata'.

L'annullamento annunciato del torneo 2020 era stato anticipato due giorni fa dal vice-presidente della federazione tedesca, Dirk Hordorff, sottolineando che i tornei sull'erba non potevano slittare alla fine della stagione. "Possiamo forse giocare al Roland Garros a settembre o a ottobre, non a Wimbledon a causa dell'erba che sarebbe troppo bagnata", aveva dichiarato aggiungendo di non essere sicuro neanche del rinvio di Parigi a ottobre. Prima di Wimbledon, ad alzare bandiera bianca era stato infatti il Roland Garros che, giocando di anticipo, non ha annullato il torneo facendolo slittare al 20 settembre in piena autonomia, con il supporto della federazione francese. L’ipotesi sarebbe quella di disputare lo Slam rosso in autunno, con una breve stagione sulla superficie a precederlo. Una mossa che nn è piaciuta affatto agli organizzatori degli Us Open dato che il torneo di Parigi comincerebbe 7 giorni dopo la fine di quello a New York, i cui impianti di Flushing Meadows si sono trasformati in ospedale da campo per aiutare a fronteggiare l'emergenza.