Cio e Abe si arrendono, Giochi rinviati al 2021. Ma si chiameranno Tokyo 2020

La pandemia di coronavirus modifica l'agenda olimpica

 Sayonara. I Giochi 2020 danno appuntamento al prossimo anno, in quale periodo della stagione non è ancora stato programmato ma la decisione sul rinvio è stata ufficialmente presa. L'agenda l'ha dettata e la detterà il coronavirus che non ha dato scampo al Cio e al governo giapponese che fino all'ultimo hanno cercato di restare attaccati al programma così da poter svolgere Tokyo 2020 la prossima estate. Alla fine, ad appena due giorni dall'annuncio del Cio di voler prendere un mese di tempo per valutare l'ipotesi del rinvio finito sul tavolo delle opzioni, il presidente del Cio, Thomas Bach, ha spostato l'avvenimento di un anno venendo incontro al governo giapponese. E' stato infatti il premier Shinzo Abe ad annunciare la svolta rivoluzionaria e storica, perché mai i Giochi si erano fermati se non a causa dei due conflitti mondiali. Abe ha riferito che la proposta del rinvio al 2021 è stata accettata "al 100%" dal Cio che puntava invece a realizzare i Giochi entro l'anno, magari ad ottobre, nello stesso periodo di quelli svolti nel 1940. Soluzione 'romantica' ma non percorribile così come quella di poter far slittare i Giochi di qualche mese soltanto.

Nella nota ufficiale del Cio si capisce chi di fatto ha preso la decisione finale. "La diffusione senza precedenti e imprevedibile dell'epidemia da coronavirus ha visto il deteriorarsi della situazione nel resto del mondo. Ieri, il direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha dichiarato che la pandemia di COVID-19 sta 'accelerando'", parole fin troppo chiare per capire che non c'erano più margini per trattare e soprattutto che era arrivato il tempo di comunicare agli atleti, alle federazioni internazionalie ai comitato olimpici nazionali (alcuni già schierati apertamente per il rinvio) la scelta. "Nelle circostanze attuali e sulla base delle informazioni fornite oggi dall'Oms, il presidente del Cio e il primo ministro del Giappone hanno concluso che i Giochi della XXXII Olimpiade di Tokyo devono essere riprogrammati a una data successiva al 2020, ma non oltre l'estate 2021, per salvaguardare la salute degli atleti, di tutti i partecipanti ai Giochi olimpici e della comunità internazionale", sono le prime parole del comunicato che faranno le storia dei Giochi. Sospeso anche il viaggio in Giappone della staffetta della torcia olimpica che doveva partire giovedì prossimo, altro elemento che ha spinto per una accelerazione improvvisa della scelta. Sospendere o annullare i Giochi a celebrazioni in corso sarebbe stato troppo per gli organizzatori di Tokyo 2020 che adesso, conti alla mano, avranno un anno di tempo per riprogrammare il tutto. L'edizione resterà la stessa, il nome non cambierà, i 32/mi Giochi, ha tenuto a precisare il Cio, saranno sempre chiamati Tokyo 2020, anche a simboleggiare la rinascita quando tutto sarà passato e la fiaccola verrà accesa. Ma quando? Su questo punto il presidente del Coni, Giovanni Malagò, che ha giudicato la scelta del Cio "eccellente e presa a tempo di record", fa notare che la situazione e la scelta temporale del 2021 è ancora tutta da definire. "Dal 1896 le Olimpiadi di fatto non sono mai state spostate e quello che è successo fa capire l'importanza, la gravità, straordinarietà e assurdità, purtroppo in negativo, di quello che stiamo vivendo. Decisione eccellente tenendo presente gli interessi che ci sono in ballo da quando è cominciato tutto, se pensiamo ai diritti televisivi, agli sponsor, alle prenotazioni, al budget, al villaggio olimpico", dichiara per poi aggiungere sulla possibile data in cui verranno disputate che tutto è da scrivere. "Leggendo il comunicato ufficiale si apprende che i Giochi Olimpici si terranno entro l'estate del 2021. Non è detto che inizieranno il 24 luglio 2021, a un anno di distanza esatto dalle date previste quest'anno. Magari potrebbero svolgersi un po' prima". E non viene esclusa neanche l'ipotesi della primavera, marzo o aprile. Decide il virus, di fatto, e quanto ancora intende tenere sotto scacco il globo. Intanto però le federazioni hanno già scritto che si adegueranno allo spostamento di data. Lo hanno già fatto atletica leggera e nuoto. "La scelta della data di Tokyo comanderà a cascata su tutto il resto del calendario internazionale", ha spiegato Malagò.