Di corsa per Milano. Per 42,192 km e per la diciottesima volta. Si svolge domenica 8 aprile la EA7 Milano Marathon, ormai una classica del genere che vedrà migliaia di persone (atleti, amatori e runner di ogni età) cimentarsi sulla classica distanza e su un percorso affascinante per le vie della metropoli lombarda.
Si parte alle 9 da corso Venezia e si torna dopo un lungo giro nella stessa strada tra i giardini Montanelli e i bastioni di Porta Venezia. Percorso pianeggiante con appena 125 metri di dislivello totale e 3,1 chilometri di pavè. Si passerà davanti agli scorci più belli di Milano: dal Duomo alla Scala, dall'Arco della Pace e Castello Sforzesco e si toccherà anche la Milano nuovo del Bosco verticale e dei quartieri modernissimi della città nuova.
I 42 chilometri sono suddivisi in quattro frazioni: da corso Venezia a via Mario Pagano (13 km), da via Pagano a via Federico Caprilli (11,3 km), da via Caprilli a via Benedetto Croce (6,7 km), da via Croce a Corso Venezia (11,3 km) per un tempo massimo di 5 ore e 45 minuti. E' possibile partecipare anche in gruppi (quattro persone minimo) e le iscrizioni sono state attivate solo attraverso una delle 84 organizzazioni no profit che hanno aderito al Charity program a diversi livelli (dal Platinum al gold al silver ecc). Una modalità attraverso la quale, le onlus in questione dovrebbero raccogliere complessivamente oltre un milione e mezzo di euro per i loro scopi benefici e sociali.
Dianova – Tra le onlus partecipanti, ad esempio, c'è Dianova che ha raccolto 240 iscrizioni e che da tempo ha trovato nella Milano Marathon uno strumento importante di foundrising. Il traguardo che Dianova vuole tagliare nel 2018 è molto ambizioso: realizzare la campagna “E dopo di noi… Un ponte verso l’autonomia!”. Un insieme di sette progetti (attività formative, tirocini, laboratori e avvio di strutture protette) che hanno l’obiettivo di accompagnare verso l’autonomia i suoi ragazzi, ragazzi che hanno vissuto storie di disagio e dipendenze da droga e alcol. I progetti rappresentano i pilastri del ponte che questi ragazzi devono attraversare per ritrovare la propria strada nella società.
La gara competitiva – La Milano Marathon è, ovviamente, anche una gara di atletica leggera tra le più importanti che si corrono in Italia. L'obiettivo di quest'anno è di abbassare il record e di farla diventare la più veloce d'Italia. Il primato maschile appartiene al kenyota Edwin Kipngetich Koech, vincitore l'anno scorso (2 ore 07'13"), quello femminile risale al 2002 e appartiene alla connazionale di Koech, Margaret Okayo in 2 ore, 24' e 59".Nel 2017, tra le donne, vinse Sheila Chepkech (Kenya). Gli italiani non hanno mai vinto al maschile, mentre le ragazze azzurre si sono aggiudicate tre edizioni: Lucilla Andreuccu (200), Anna Incerti (2008) e Marcella Mancini (2011).
Con un record personale di 2 ore 35’ 37”, classe 1988, Giovanna Epis (pettorale F6) domani si metterà alla prova sul suolo milanese per la prima volta, mentre la siciliana Anna Incerti (pettorale F1), tornerà da favorita per abbassare ulteriormente il suo personal best di 2 ore 25’ e 32”, realizzato a Berlino nel 2011. A contenderle la vittoria saranno l’etiope Waka Chaltu (pettorale F2) e la keniota Rose Jepchumba (pettorale F3), oltre a Vivian Kiplagat (pettorale F5). A tenere alta la bandiera italiana sarà anche Teresa Montrone (pettorale F9), terza classificata alla maratona di Padova nel 2016.
Nella categoria maschile ci si attende invece una sfida tutta keniana tra Kenneth Mburu Mungara (pettorale numero 1), che proprio a Milano nel 2015 ha fatto segnare il record mondiale nella categoria M40, e il già citato trionfatore 2017 Edwin Kipngetich Koech (pettorale numero 2), vincitore della maratona di Verona al suo esordio lo scorso novembre. Tra i favoriti anche Titus Ekiru e Reuben Kiprop Kerio, che ha debuttato e vinto a Brescia nel 2016. Come italiani segnaliamo la presenza di Yassine Rachik (pettorale numero 9) che si metterà alla prova sulla distanza regina per la prima volta e, in qualità di pacemaker del gruppo di testa, Stefano La Rosa, classe 1985.