Lewis Hamilton e Sebastian Vettel a caccia del mito Juan Manuel Fangio. Il pilota inglese della Mercedes e quello tedesco della Ferrari, entrambi quattro volte campioni del Mondo di Formula 1, sono i due favoriti per il Mondiale 2018 e per eguagliare il palmares del fenomeno argentino degli anni '50 con cinque titoli vinti in carriera. Per entrambi, però, il sogno è quello di arrivare un giorno a battere il primato del leggendario Michael Schumacher che di titoli di campione del Mondo ne ha vinti sette. Vettel non vince il Mondiale dal 2013, mentre Hamilton ha vinto tre degli ultimi quattro campionati e anche nel 2018 sarà l'uomo da battere.
MELBOURNE APRE LA SFIDA – Domenica, all'alba in Italia, Vettel proverà a bissare a Melbourne il successo dello scorso anno, con l'obiettivo stavolta di essere competitivo con la sua Ferrari fino in fondo e non solo per la prima parte di stagione. Nei test pre stagionali sia Ferrari che Red Bull hanno mostrato di avere il potenziale per interrompere il dominio Mercedes, ma ora dovranno dimostrarlo nelle qualifiche e in gara. Dal canto suo Hamilton, che pare stia per firmare un nuovo contratto con la Mercedes da 40 milioni di euro all'anno, a 33 anni è più motivato che mai. "Non è l'inizio del capitolo finale e non mi sento come se dovessi imbarcarmi nel mio ultimo contratto", ha dichiarato il campione inglese di recente. "Voglio arrivare a Melbourne in forma, voglio raggiungere il mio obiettivo di peso, ottenere la pole position e vincere la gara in modo convincente", ha aggiunto. "Non so quanto durerà questa sensazione, ma finché mi sentirò così andrò avanti", ha ribadito.
FERRARI E IL SOGNO MONDIALE – Hamilton ha vinto due volte a Melbourne, nel 2008 e nel 2015. Ma Vettel, anche lui a caccia della sua terza vittoria australiana, è a sua volta motivatissimo in vista della nuova stagione. "Sappiamo cosa dobbiamo fare", ha detto Vettel. "Siamo prontissimi", ha aggiunto il tedesco. Entrambi sono pronti per darsele di santa ragione, sportivamente parlando, a colpi di sorpassi per un Mondiale che si annuncia più emozionante che mai. Scottati dall'amaro finale della scorsa stagione, a Maranello hanno lavorato duramente durante tutto l'inverno per mettere a disposizione di Seb una macchina in grado di riportare in Italia il titolo Mondiale. Al loro fianco, i fidi scudieri Valtteri Bottas e Kimi Raikkonen saranno arbitri della contesa con l'obiettivo di inserirsi nella lotta per il titolo se uno dei due leader dovesse fallire.
MINACCIA RED BULL – Hamilton e Vettel sono i grandi favoriti, ma non è affatto detto che il Mondiale sia una lotta a due. Proprio l'inglese della Mercedes è convinto che le Red Bull dell'australiano Daniel Ricciardo e del giovane olandese Max Verstappen possano a loro volta chiudere il gap durante la stagione. "Penso che la Red Bull sia la più veloce al momento, potenzialmente", ha detto Hamilton. Iniziare la stagione con il GP di casa mette Ricciardo sotto ancora maggiore pressione, anche perchè l'ultimo australiano a trionfare a Melbourne è stato Alan Jones nel lontano 1980. "Iniziare la stagione di F1 in Australia significa che c'è tanto clamore e tanta pressione, visto che sono l'unico australiano sulla griglia. Questo crea interrogativi e aspettative in più", ha ammesso Ricciardo.
NOVITA' HALO – La nuova stagione segna anche l'introduzione del nuovo dispositivo di protezione alla testa, Halo, reso obbligatorio della FIA. "Penso che dobbiamo occuparci della sicurezza dei piloti, ma ciò che abbiamo implementato non è esteticamente attraente e dobbiamo trovare una soluzione che appaia migliore", ha ammesso il team principal della Mercedes Toto Wolff. Il capo della FIA, Jean Todt, ha risposto affermando che Halo è stato introdotta per salvare vite e su richiesta degli stessi piloti. "Sono sorpreso nel sentire alcune persone dire: 'OK, le corse automobilistiche sono pericolose, se succede, succede", ha detto Todt. "Potete immaginare come ci sentiremmo in caso di incidente se non avessimo introdotto l'Halo", ha aggiunto. Sebbene la maggior parte dei piloti sia favorevole al dispositivo, alcuni hanno affermato di essere contrari. Altri hanno sollevato obiezioni sulla difficoltà di visuale e nell'entrare e uscire dalla vettura.