PyeongChang 2018, passo falso Wierer: 18/a nella sprint

Lisa Vittozzi, invece, fa un errore in meno e chiude sesta, ad appena 15 secondi dal bronzo

Resettare e ripartire – perché di occasioni per far bene ce ne sono ancora tante – dopo una sprint che lascia più di qualche rimpianto per quello che poteva essere e non è stato. Dorothea Wierer rovina la sua gara commettendo due errori dal tiro in piedi che le costano un amaro 18° posto nella prova che ha aperto il programma olimpico di biathlon. Un fardello pesante da portarsi sulle spalle in vista dell'inseguimento di lunedì. Lisa Vittozzi, invece, fa un errore in meno e chiude sesta, ad appena 15 secondi dal bronzo. Che poteva essere lì, a portata di mano. E pensare che entrambe avevano fatto cinque su cinque nel primo poligono alimentando le speranze di una medaglia azzurra già nella prima giornata ufficiale di gare in questi Giochi Olimpici. Subito dopo aver tagliato il traguardo non traspare però rabbia dalle parole e dallo sguardo di ghiaccio della bolzanina.

"Sono tranquilla, non devo avere rimorsi, ho sbagliato due colpi – ha raccontato Wierer -. Nel biathlon alcune gare vanno bene e altre meno bene, ma abbiamo sempre nuove possibilità e in ogni gara si riparte da zero. Sono calma, mi sento bene. Ci sono ancora cinque gare davanti". Con la stessa calma serafica la stella del biathlon italiano ha analizzato la propria gara. "Ho trovato vento al primo poligono, ho dovuto aspettare un po' di più per il primo colpo e questo mi ha fatto perdere un po' di ritmo e sbagliare poi quegli altri due colpi. Nell'ultimo giro ho perso tanto sugli sci e così diventa difficile – ha evidenziato -. Arrabbiata? Sì e no, sempre ti chiedi 'magari se…' ma ho ancora cinque gare, sono calma". Il 18° posto però è anche specchio di una serie di problematiche che l'atleta di Brunico sta incontrando in Corea.

"Cerco di sciare bene, di interpretare bene una pista che è molto impegnativa. Ma fa molto freddo, non ci siamo mai allenate in queste condizioni, e poi c'è questo vento che gira di continuo, è tutto diverso dal solito", ha ammesso l'azzurra, che sta anche faticando a riposare ("sto ancora soffrendo il fuso orario, prendo pastiglie per dormire"). In vista dell'inseguimento però Wierer non si scoraggia. "I quattro poligoni saranno fondamentali, vediamo come sarà il vento, è difficile da leggere, cambia di continuo, a volte è più forte e altre più debole, mancano ancora due giorni, vedremo – ha sottolineato -. Nel biathlon non sai mai come possono andare le cose, anche se sei due minuti dietro". Il rammarico è forse ancora più grande per Lisa Vittozzi. "E' stata una gara dura, però ci ho provato fino alla fine. Peccato per l'ultimo errore, ne sarebbe valsa la pena esser lì davanti, però ci ho provato fino in fondo – ha spiegato al termine della prova la bellunese -. È andata così, ci riproverò nella prossima gara".

La biatleta classe '95 guarda con fiducia infatti all'inseguimento. "Sì, parto molto vicino. Ci sono ancora tutte le carte da giocare. È ancora lunga, ci sono ancora tante possibilità – ha ammesso -. Grande attesa su di noi? Sì, è difficile rompere il ghiaccio, perché tutti puntano su di noi. E' difficile far bene già dall'inizio. Io sono soddisfatta e sono fiduciosa. Volevo fare lo zero, purtroppo ci è scappato l'errore". Ha fatto percorso immacolato invece la tedesca Laura Dahlmaier che ha trionfato davanti alla norvegese Marte Olsbu e alla ceca Veronika Vitkova, diventando all'età di 24 anni e 172 giorni la più giovane campionessa olimpica in questa disciplina dopo la canadese Myriam Bedard.