Quattro giornate splendide per natura, sole e grande golf. Il Parco Reale di Monza si dimostra degno di un grande evento golfistico internazionale e il pubblico risponde alla grande con folle (ormai anche educate) su tutte le buche, lungo i fairway, ai tee e, ovviamente, alla 18.
Tutto bene, dunque, al 74esimo Open d'Italia di golf. E' mancata solo la doppietta di Francesco Molinari che incappa in un quarto giro piuttosto anonimo, si riprende solo in parte nel finale e chiude con un -17 (-2 di giornata) che gli vale il sesto posto del leaderboard. Trionfa, dopo un finale palpitante (a quattro buche dalla fine sembrava quasi inevitabile uno spareggio a tre) l'inglese Tyrrell Hatton (nella foto), uno che ha vinto la settimana scorsa sui link scozzesi, uno che si arrabbia moltissimo se sbaglia un approccio di un metro, ma che mette in campo una grinta e una voglia di vincere spaventose. Hatton (nmero 22 del mondo e 11esimo nella Race to Dubai) chiude a -21 (-6 senza nemmeno un bogey nell'ultimo giorno). Ross Fisher (l'inglese numero 45 del mondo) avrebbe bisogno di un altro birdie nelle ultime quattro buche per arrivare allo shoot out, ma la cosa non gli riesce e deve accontentarsi del secondo posto (-20 e un fantastico -8 sull'ultimo giro) .Con Fisher, sul secondo gradino, ecco il personaggio forse più simpatico per il pubblico milanese: il pacioso thailandese Kiradech Aphinbarnrat (numero 146 del mondo), uno con non grande potenza ma le mani d'oro, capace di imprimere alla pallina i giri più strani e capace delle facce più buffe a commento dei suoi colpi per il godimento del pubblico.
A quota -19 si ferma l'inglese Matt Wallace che era partito in testa e subito dietro (quinto a -18) l'australiano Marcus Fraser, che ha cominciato alla grande con 7 birdie nelle prime 9 buche, ma poi si è un po' perduto mostrando, nelle seconde nove lo stesso giocatore che ieri aveva chiuso a +1.
Al sesto posto (-17) un nobile quartetto con Molinari, Coetzee, Horsey e il leader della Race to Dubai, Fleetwood. Francesco comincia benissimo con un birdie alla 1, ma fa poi un bogey alla 4 e arriva sempre un po' male sui green costringendosi a putt molto difficili che, tra l'altro, sbaglia sempre di poco. Alla 13, Molinari perde un altro colpo e, paradossalmente, qui si sblocca: birdie alla 14, 17 e 18. Ma ormai, gli altri se ne sono andati. Peccato perché, per gioco, autorevolezza e capacità di resistere alla pressione, Francesco aveva dato, nei primi tre giorni, la netta sensazione di poter ripetere il trionfo dell'anno scorso.
Grande prova di Nino Bertasio che, con un ultimo giro in -7 chiude in decima posizione con Jimenez, Pepperell, Warren e Lorenzo-Vera assicurandosi la carta per il circuito maggiore anche per l'anno prossimo. Gli altri italiani (Di Nitto, Pavan e Scalise) chiudino tra il 45esimo e il 58esimo posto.
Ma, come si diceva, al di là del risultato sportivo, è stato il trionfo del golf e di una tra le più belle cornici naturali per questo sport. Il Parco Reale di Monza (il cui fascino e accresciuto dalla contiguità con la pista dell'autodromo) ha funzionato sotto tutti gli aspetti: dalla tenuta del percorso, all'organizzazione, logistica e numeri di pubblico. L'Open d'Italia ha fatto così un ottimo esordio nelle Rolex Series: sette tornei di primo livello dell'European Tour ciascuno con 6 milioni di montepremi complessivo (990mila euro al vincitore) e si parla già di ripetere l'esperienza monzese almeno per qualche anno.