Tour de France, secondo acuto per Matthews. Froome ancora in giallo

L'australiano si è aggiudicato la sedicesima tappa da Le Puy-en-Velay a Romans-sur-Isere per 165 km

Doveva essere un normale arrivo per velocisti in attesa delle Alpi. Invece la sedicesima tappa del Tour de France, da Le Puy-en-Velay a Romans-sur-Isere per 165 km, si è trasformata in frazione corsa 'a tutta' dai protagonisti della Grande Boucle, che ha visto appena una trentina di corridori giocarsi la vittoria tra ventagli e ritmi forsennati che hanno sorpreso tutti gli sprinter. O meglio quasi tutti, dato che Michael Matthews ha capitalizzato il lavoro della sua squadra aggiudicandosi la volata di Ronans-sur-Isere davanti al norvegese Edvald Boasson Hagen e al tedesco John Degenkolb, furioso dopo il traguardo per una presunta scorrettezza del suo avversario.

Un successo prezioso, il secondo in questo Tour, per l'australiano, che con il bottino di punti conquistati oggi tra sprint finale e sprint intermedio si avvicina sensibilmente a Marcel Kittel, ora distante appena 29 lunghezze, nella lotta per la maglia verde. Il tedesco è lo sconfitto di giornata. Fin qui praticamente imbattibile con cinque vittorie di tappa, il velocista della Quick-Step Floors è rimasto attardato sul primo Gpm di giornata, la Cote de Boussoulet, e non è più riuscito a rientrare sul gruppo maglia gialla, trainato dalla Sunweb e supportato anche da Dimension Data e Bmc, ingolosite dalla possibilità di tagliar fuori il miglior velocista di questo Tour.

"Noi volevamo andare in fuga oggi, quando ci hanno detto che Kittel si era staccato ci siamo messi a spingere – ha raccontato Matthews dopo aver vinto – Avevamo un minuto in cima al Gpm e abbiamo deciso di spingere a fondo per cercare di farlo fuori e cogliere l'opportunità oggi". Occasione che l'australiano non si è lasciato scappare. "La seconda tappa è stata molto più dura da conquistare – ha ammesso – Non so cosa dire, penso sarò più preciso domattina…". La frazione da Le Puy-en-Velay a Romans-sur-Isere non è stata però fatale soltanto a Marcel Kittel e a tanti altri velocisti. Il forte vento dei 30 km finali ha prodotto una serie di frazionamenti all'interno del gruppo, su impulso del team Sky. A far le spese di questi 'ventagli' è stato soprattutto Daniel Martin, che ha accusato 50" di ritardo dagli altri uomini di classifica e ha perso terreno nella generale, scendendo al settimo posto a 2'03" da Froome, sempre in maglia gialla. "E' stata una giornata storta, la squadra ha fatto fatica fin dall'inizio. Molti compagni sono rimasti con Kittel, noi abbiamo fatto del nostro meglio là davanti – ha raccontato l'irlandese – Abbiamo lavorato durissimo fin qui, non ci voleva. Prima dello sprint ci sono state anche un paio di cadute vicino a me, sono arretrato di qualche posizione e poi mi sono ritrovato staccato".

Attardato anche Alberto Contador, giunto a 1'30" da Matthews, mentre non si sono fatti sorprendere Fabio Aru e Damiano Caruso, risalito al nono posto in classifica. Saranno proprio i capitani però ad entrare in azione domani: la Grande Boucle arriva infatti sulle Alpi, con la frazione di 183 km da La Mure a Serre-Chevalier che prevede la scalata di quattro Gpm, tra cui il mitico Galibier, prima della picchiata in discesa verso l'arrivo.