"Dopo 37 minuti di attesa, alle 15.07, anche in considerazione del fatto che la sindaca aveva convocato una conferenza stampa per le 15.30, abbiamo deciso di andare via. Forse avremmo meritato più attenzione e anche più rispetto per quello che rappresentiamo". Lo ha detto il presidente del Coni Giovanni Malagò nel corso di una conferenza stampa.
"Siamo candidati perché sono cambiate le regole del gioco. Mi è dispiaciuto che Raggi non lo abbia ricordato. Questo è il punto centrale. Se non ci fosse stata Agenda 2020 nessuna città d'Italia poteva aspirare a candidarsi", ha sottolineato il presidente del Coni.
"Noi – ha sottolineato – non apparteniamo a nessun partito. Siamo laici. Abbiamo avuto un mandato dal mondo dello sport all'unanimità, quello di candidarsi per Roma 2024. Non era mai successo da quando esiste il Coni. Siamo andati avanti forti di una delibera dell'assemblea capitolina con ampia maggioranza, il sostegno del governo italiano, della Regione e l'endorsement della presidenza della Repubblica".
"Ben venga chi ha il vessillo della trasparenza ma noi non dobbiamo organizzare le Olimpiadi ma decidere se sperare di organizzarle o staccare la spina. Consiglio alla sindaca di non presentare quella mozione in consiglio comunale. Parla di città come Amburgo e Boston che non sono mai state ufficialmente candidate. Spero siano errori fatti in buona fede ma è imbarazzante".
Malagò ha smentito che il Comune di Roma stia ancora pagando i debiti per le Olimpiadi del 1960: è "demagogia e populismo".