La rinuncia alla candidatura di Roma 2024 sarebbe "una sconfitta del mondo dello sport". A dirlo è il presidente del Coni Giovanni Malagò, ospita de 'La Domenica Sportiva' su Rai 2. "Vuol dire che la politica è intervenuta non solo disconoscendo quelli che erano stati gli stessi via libera della politica – ha proseguito il numero uno dello sport italiano – Ma non rispettando tutte le decisioni prese all'unanimità del mondo dello sport. Si rischia una figuraccia internazionale mostruosa, e questo coinvolge la credibilità dell'Italia nel mondo". A chi gli sottolinea il rischio di costruire 'cattedrali nel deserto', Malagò replica che "l'agenda 2020 ha stravolto questi presupposti, uno degli elementi chiave sono gli impianti temporanei – ha concluso – Oggi quel rischio non c'è più. Ci sono altre priorità? Sono il primo a ricoscerlo, ma qui stiamo parlando di una cosa che si deve svolgere tra otto anni. Noi stiamo pensando a un progetto, a un'idea. Io mi auguro che le priorità vengano risolte un po' prima di otto anni".