Quarta sconfitta su altrettante partite per la Nazionale femminile di volley alle Olimpiadi di Rio. L'Italia, già eliminata, ha perso per 3-1 contro gli Stati Uniti con parziali 25-22, 25-22, 23-25, 25-20. Italia ultima nel gruppo B con 0 punti, Usa primi a punteggio pieno.
La prestazione offerta dalle ragazze di Bonitta contro le campionesse del Mondo statunitensi è decisamente di spessore diverso rispetto alle gare perdute in precedenza. Le Azzurre, con la solita Egonu (20 punti) nella veste di top scorer, con la giovane Danesi protagonista a muro (4 vicenti) hanno fatto faticare parecchio la squadra di Karch Kiraly per conquistare la quarta vittoria. Una prestazione che non cambia volto ad una partecipazione olimpica, che è stata inferiore alle aspettative, ma che da il segnale che questa squadra è in grado di giocare per lunghi tratti alla pari anche con una squadra che punta decisamente al titolo.
Nonostante la nuova sconfitta il ct della nazionale femminile di volley Bonitta è uscito dal campo sereno, perchè le Azzurre hanno mostrato il loro vero volto "Prima di tutto – ha detto – voglio fare i complimenti alle mie ragazze, che oggi mi hanno reso orgoglioso per una partita giocata dall'inizio alla fine senza grossi cali, con qualche sbavatura che ci è costata cara nei momenti importanti. E' stato un tipo di partita che mi aspettavo dovessimo fare sempre. E cioè stare molto vicine nel punteggio, cercando di prendere al volo eventuali chances come è accaduto nel terzo set. Oltre all'atteggiamento, che abbiamo sempre avuto, oggi abbiamo giocato meglio. E si è visto nell'andamento della gara e nel risultato finale. Questa è l'Italia che sa giocare e lo ha fatto vedere. Prima della partita non ho detto niente di particolare, abbiamo parlato molto durante questi ultimi giorni . Ho parlato soprattutto di alcune cose tecniche e delle strategie che avremmo dovuto attuare in campo. Questa Italia se devo paragonarla ad una del passato mi ricorda quella del 2000. Finisce un ciclo e ne comincia un altro. Allora c'erano dei giocatori giovani che erano pronti a subentrare, che poi hanno fatto la storia della nostra pallavolo".