Continua l'attesa per Alex Schwazer. Il Tas allunga i tempi per la sentenza relativa al suo caso. Sembrava che il destino del marcatore altoatesino, risultato positivo al testosterone, potesse essere deciso ieri invece, dopo 11 ore di udienza, il tribunale ha reso noto ai legali di Alex che il dispositivo verrà reso pubblico entro venerdì 12 agosto, giorno in cui è in programma la 20km di marcia.
A renderlo noto alla stampa italiana ed internazionale che per tutto il giorno si è accampata nella hall del grattacielo in centro a Rio de Janeiro dove si è svolta l'udienza è stato l'avvocato Giuseppe Sorcinelli, membro dell'entourage di Schwazer. "Alex, Sandro Donati ed i legali non possono rilasciare dichiarazioni – ha detto – la procedura arbitrale confidenziale non lo permette. Ci scusiamo con voi che avete atteso a lungo ma non possiamo davvvero divulgare nulla. Il ragazzo continuerà ad allenarsi e vi prego di lasciarlo tranquillo". Unico retroscena trapelato nel pomeriggio è quello relativo ad uno scatto d'ira che avrebbe avuito il professor Sandro Donati. Il tecnico di Schwazer, nel corso dell'udienza, sarebbe uscito sbattendo la porta salvo riientrare successivamente.
In ballo c'è la sua partecipazione ai Giochi Olimpici brasiliani e con essa la sua vita sportiva. Davanti al Tas l'altoatesino, il suo coach Sandro Donati ed i legali hanno cercato di difendersi con le unghie e con i denti dopo la positività al doping riscontrata a metà giugno. Rispetto a quanto accadde a Londra 2012 in occasione della sua prima squalifica questa volta Schwazer si professa innocente, anzi, lo urla al mondo con convinzione fin dal secondo dopo che è deflagrata la notizia. Una vicenda che presenta molti lati grigi a partire dalla data del controllo incriminato, il 1 gennaio, la cui positività è stata resa nota solamente sei mesi dopo.
Nelle ultime ore è arrivata, invece, la pesante richiesta della Iaaf ( l'Associazione Internazionale delle Federazioni di Atletica Leggera) al Tas: "Otto anni di squalifica" per Schwazer.