Atletica, oro per Tamberi nel salto in alto ai Mondiali indoor

Impresa dell'azzurro a Portland con la misura di 2,36 metri, argento per il britannico Grabarz

Nottata indimenticabile per l'atletica italiana. Gianmarco Tamberi si e' laureato campione del mondo di salto in alto indoor vincendo con la misura di 2,36 metri la gara iridata a Portland, negli Stati Uniti. L'azzurro è il sesto azzurro a fregiarsi del titolo di campione del mondo indoor nella ultratrentennale storia della manifestazione, quindici anni dopo l'ultima volta (a Lisbona 2001 Paolo Camossi fu oro nel triplo). Il marchigiano vince il salto in alto al termine di una gara tutta di rincorsa, condizionata in avvio dagli errori sulle misure più basse.
A livello assoluto, ovvero tra indoor e outdoor, l'ultimo titolo iridato era stato quello vinto da Giuseppe Gibilisco nell'asta ai Mondiali di Parigi 2003. Poco meno di tredici anni fa.
L'argento va al britannico Grabarz (2,33), il bronzo allo statunitense Kynard (stessa misura). Marco Fassinotti è nono con 2,25.

OBIETTIVO OLIMPIADI.  "E' una bella sensazione vincere così, quando riesci a tirare fuori la grinta, la rabbia, a trascinare il pubblico, è ancora più bello. Un po' come mi era successo a Trinec quest'anno (tappa del Moravia Tour vinta con 2,33, ndr), davvero bellissimo". Così Gianmarco Tamberi dopo l'oro conquistato ai Mondiali Indoor di Portland. "Alla terza prova a 2,33. Quando ho fatto quel salto, che tecnicamente parlando era davvero…osceno, ricco com'era di rabbia, adrenalina, cattiveria, ho capito che se avessi fatto qualcosina meglio sarei riuscito a superare i 2,36. E sapcvo che sarebbe valso l'oro. Poi, quando ho visto che tutti stavano sbagliando, ho capito che ce era arrivata la mia chance. Mi ha aiutato l'esperienza, i tanti anni difficili, il supporto del pubblico, e sono riuscito ad andare di là .- ha spiegato – Cosa cambia? Quello che sta dietro alla prestazione, l'allenamento, il campo, tutto deve restare uguale, perché io punto a Rio, come ho sempre detto. Questi sono tutti step di preparazione, il mio unico obiettivo è l'Olimpiade: ho fatto cinque gare quest'inverno, le ho vinte tutte, l'ultima era questa, la più difficile. E' un percorso che porta ai Giochi olimpici". "Ho un sogno enorme, salire su quel podio. Per me significherebbe tantissimo. Lo dico sempre, lo ripeto anche qui, a me non piace arrivare secondo", ha aggiunto. Infine una dedica della vittoria: "Lo voglio condividere con mio padre, la mia ragazza, i miei amici, che forse sto un po' trascurando in questo periodo, ma quando si ha un obiettivo così grande, forse è anche normale che succeda. Oggi voglio condividere con tutti loro questo mio risultato. Ora si festeggia, poi si riparte, per l'obiettivo più grande".

 

I COMPLIMENTI DI RENZI. Subito dopo la vittoria il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha scelto Twitter per congratularsi con l'atleta azzurro: "E intanto facciamo i complimenti a @gianmarcotamber che ha fatto capolavoro stanotte a Portland #orgoglioItalia Due e trentasei, oro!" ha scritto Renzi all'atleta italiano.

https://twitter.com/matteorenzi/status/711428352490512384

 

LA GARA.  Si comincia a 2,20, e Tamberi, insieme all'altro azzurro in gara, Marco Fassinotti, comincia subito con un errore, un peccato che di solito non viene perdonato nella specialità delle asticelle. Entrambi risolvono alla seconda prova, e alla quota successiva, a 2,25, Tamberi non ha incertezze, anche se il suo salto non ha la dovuta pulizia (Fassinotti spende ancora un tentativo prima dell'OK). In classifica si insegue, gli avversari, soprattutto Mutaz Barshim (Qatar) ed Erik Kynard (USA) viaggiano senza problemi apparenti. A 2,29 scende la notte: Fassinotti si arrende, e chiude il suo Mondiale (nono con 2,25). tamberi mette insieme due errori prima della riscossa. Fly or die, dice e scrive spesso l'azzurro. Ed è così che si sente, quando si appresta alla rincorsa. Con le spalle al muro, sceglie la via di fuga migliore, il volo al di là dell'asticella, per spazzare via ogni dubbio. Al terzo salto, la barra trema a lungo, ma resta sui ritti, e Gimbo esplode nel primo dei suoi urli. E' settimo, in piena rimonta.

Si passa a 2,33, nel pieno dello "scalone" previsto da una progressione di gara ai limiti del sovrumano. Ed è ancora buio. Il britannico Grabarz, il compagno di allenamenti di Fassinotti, reduce da due anni di problemi fisici, estrae il coniglio dal cilindro, superando la misura al primo tentativo e balzando in testa. Gli altri accumulano errori, a parte Kynard, che ce la fa al secondo salto. Tamberi sbaglia per due volte, ma alla terza, ancora una volta, fly or die, è di là sui sacconi, con l'asticella che trema e resta su. L'azzurro esplode ancora in un urlo, il secondo, perché è di fatto entrato nel giro-medaglie. Mutaz Barshim, nella seconda prova a 2,33, accusa un problema muscolare, e sembra sul punto di ritirarsi (cosa che invece non avverrà).

Si va a 2,36, e qui arriva il momento cinematografico: Tamberi, al primo tentativo a disposizione, corre con rabbia, determinazione, furore agonistico, centra finalmente il piazzamento di fronte ai ritti, e vola, vola al di là, in un gesto di bellezza straordinaria. E' il decimo salto dell'italiano nella serata, ed è anche la fine, per il momento solo sostanziale, della gara. Grabarz, Kynard, e per una sola volta (con il tentativo residuo rimasto) Barshim, non riescono nell'impresa di agguantare il fuggitivo.