Terminata l'era Blatter la Fifa è chiamata ad eleggere il suo nuovo capo. Venerdì uno fra Gianni Infantino, Jerome Champagne, Tokyo Sexwale, il principe Ali Bin Hussein e lo sceicco Salman Al Khalifa sarà il nuovo timoniere del massimo organismo del calcio mondiale. LaPresse ne ha parlato con Giancarlo Abete, ex presidente della Figc e vice-presidente Uefa.
Come si immagina la Fifa del dopo Blatter?
Una federazione che, anche in relazione a quello che è avvenuto deve essere molto più concentrata sulle modalità di gestione e partecipazione. Serve dare credibilità al sistema, va recuperata nei confronti dell'opinione pubblica una posizione che già era difficile anche prima di questo scandalo. Ora si è attivato un percorso di riforme condivise ma la differenza la fa la qualità delle persone.
L'Italia appoggia la candidatura di Gianni Infantino, segretario generale dell'Uefa. Crede che sia la persona giusta?
Penso che abbia l'esperienza e l'equilibrio necessari. E' una persona all'altezza. Motivata e senza dubbio preparata sia dal punto di vista giuridico che da quello gestionale. Inoltre in qualità di segretario generale della Uefa è stato a contatto con il mondo Fifa e ne conosce le problematiche.
Chi uscirà vincitore fra i cinque candidati presenti?
E' difficile fare previsioni. C'è più mobilità nell'elettorato rispetto al passato quando si tendeva a votare per blocchi. Inoltre i voti valgono tutti uguali quello del Brasile o della Germania come quello del Togo e delle Far Oer. Suppongo che alla fine la lotta sarà fra Infantino ed il presidente della federazione asiatica, lo sceicco Al Khalifa. Sulla carta quest'ultimo parrebbe avere qualche voto in più ma io non ho sentito molte dichiarazioni di voto esplicite da parte di paesi membri di Asia ed Africa. Gli altri (il principe Ali Bin Hussein di Giordania, il francese Jerome Champagne ed il sudafricano Tokyo Sexwale, ndr) li vedo più indietro.
A tal proposito il candidato Ali Bin Hussein vorrebbe far slittare le elezioni adducendo motivi relativi alla trasparenza del voto in programma venerdì. Concorda con le sue preoccupazioni?
E' una sollecitazione legittima ma le elezioni vanno fatte se non si vuole chiudere questa pagina in tempi biblici. La data della consultazione elettorale era già fissata da tempo e non è che lui possa far sorgere questo problema praticamente il giorno prima.
Come giudica il caso del presidente Uefa, Michel Platini, costretto a rinunciare alla candidatura dopo la sua condanna ad 8 anni di squalifica da parte del Comitato Etico della Fifa?
La Uefa ha sempre fatto della garanzia dei diritti di difesa da parte di tutti uno dei suoi capisaldi. Bisogna attendere il giudizio finale da parte del Tas. Detto questo mi risulta difficile immaginare che una persona che vuole attivare un eventuale atto di corruzione lo vada a fare consegnandosi nelle mani di colui (Blatter, ndr) che attacca quasi quotidianamente. Mi spiace che non possa correre per la presidenza perché sono convinto che nel suo agire non ci fosse alcun intento fraduolento.