Calcioscommesse, Conte: rito abbreviato pensando a Euro 2016

Questa è la linea difensiva dei legali del ct della Nazionale, Antonio Conte, nel processo per il calcioscommesse

Sì al rito abbreviato, no al patteggiamento. Questa è la linea difensiva dei legali del ct della Nazionale, Antonio Conte, nel processo per il calcioscommesse. L'obiettivo è arrivare ad una sentenza prima dell'esordio degli azzurri agli Europei di Francia il 13 giugno contro il Belgio. Ma i tempi del processo continuano ad allungarsi, e l'obiettivo appare difficile da centrare. 115 imputati, oltre 110 parti civili e 3 aule hanno infatti messo alle strette l'operatività del tribunale di Cremona già nel primo giorno dell'udienza preliminare, che cominciata oggi si prolungherà almeno fino al 21 aprile. Proprio per questo, l'avvocato di Conte, Francesco Arata ha oggi ribadito: "Il problema nostro è uscirne presto". "Abbiamo già una procura speciale firmata da Antonio Conte, per il rito abbreviato, ma prima si deve decidere sulla competenza territoriale" ha poi spiegato. "L'unica cosa che escludiamo è il patteggiamento" ha ribadito Arata, spiegando che però prima di ogni sua mossa, c'è da definire la competenza territoriale".
I legali di Conte in merito non faranno obiezioni, ma altre parti potrebbero muoversi, Siena o Bergamo sarebbero quindi le possibili sedi alternative a Cremona, essendo la partita al centro della vicenda, Albinoleffe-Siena del 29 maggio 2011. In quella sede Conte omise il controllo sui suoi giocatori, era all'epoca tecnico dei toscani, mentre non ci fu frode, stando ai capi di accusa che sono stati cambiati per l'allenatore della Nazionale. "Il gup può decidere sulla competenza territoriale anche prima della fine dell'udienza preliminare" spiega Arata, ma "anche se ci fosse un cambio di sede, potremmo farcela entro gli Europei".

In caso di rito abbreviato, il procedimento contro Conte avverrebbe sulla base degli atti finora noti, non ci sarebbero ulteriori indagini, ed in caso di condanna ci sarebbe uno sconto di un terzo della pena. Ma il gup, spiega Arata, potrebbe anche decidere già in questa fase di non procedere oltre contro Conte. Su tutto il procedimento comunque già incombe la prescrizione, che per il reato attribuito a Conte, scatterà nella seconda del 2018, a cavallo dei Mondiali in Russia. "Conte l'abbiamo sentito questa mattina al telefono, è sereno, ma vuole che questa vicenda finisca al più presto" spiega Leonardo Cammarata, l'altro legale del ct.

In merito all'estraneità del ct della Nazionale. Sereno è apparso anche Marco Paoloni, l'ex portiere della Cremonese, all'origine di tutto scandalo esploso nel 2011, che arrivò a mettere del tranquillante nelle borracce dei compagni, pur di 'aggiustare' una partita. "Sono contento che il processo cominci, ci sono voluti cinque anni, non so cosa aspettarmi ma questo è un giorno che ho aspettato a lungo. Sono molto ottimista" ha spiegato, raccontando al contempo la difficoltà di questi anni: "Sono 5 anni che non vivo più – ha spiegato ai giornalisti – ora alleno dei bambini, il pallone è sempre stato il mio mondo. Vorrei tornare a giocare ma prima mi devo rimettere in forma: la pancia è cresciuta, mangio e non faccio niente, e poi c'è lo stress". "Solo il dibattimento chiarirà la posizione di Paoloni, in ragione di quanto costruito dalla procura di Cremona. Siamo sereni. Per questo non c'è richiesta di patteggiamento o rito abbreviato da parte nostra" ha aggiunto il suo legale Luca Curatti.

Per il resto nessuno dei big coinvolti nel processo si è visto a Cremona quest'oggi. Erodiani, Bettarini Poloni, Signori e Rosati, l'ex presidente Varese, hanno mandato i loro legali. Unici calciatori presenti Marco Turati, all'epoca dei fatti contestati giocatore del Grosseto, e Claudio Furlan, all'epoca portiere del Portogruaro. Il 7 marzo si riprenderà con l'udienza preliminare, per cui sono state fissate una serie di udienze fino al 21 aprile, se basteranno. Fino ad ora dei 115 imputati, circa una quindicina avrebbero chiesto il patteggiamento, e tra di loro non ci sono né big dell'indagine, né alcuno dei grandi nomi tra i giocatori coinvolti, ad eccezione di Vittorio Micolucci. Sono invece circa una trentina, le richieste arrivate di spostamento del processo per incompetenza territoriale, ma saranno analizzate solo più avanti. Per ora poi nessuno ha ancora chiesto il rito abbreviato. Tra eccezioni di varia natura, che i legali dei vari imputati sono prontissimi a sollevare pur di arrivare al 2018 e alla prescrizione, il processo vero e proprio è ancora molto lontano da venire, con tutta probabilità non prima dell'autunno. C'è chi si oppone al video-collegamento tra le tre aule necessarie a contenere tutti i legali coinvolti, e chi ritiene illegittimo che si paghi per consultare gli atti. Di certò c'è che la Figc, non intende costituirsi parte civile contro il ct della Nazionale, Antonio Conte, il suo vice Angelo Alessio, e l'allenatore dell'Udinese, Stefano Colantuono. La decisione della Figc, per quest'ultimo, sarebbe legata, si apprende, all'iter del procedimento sportivo. Anche l'Atalanta, come la Figc, non intende costituirsi contro il suo ex allenatore Stefano Colantuono.