Ventrone: Juve-Napoli? Occhio ad eccessi di lavoro

Intervista allo storico preparatore della Juventus anni Novanta

 "Come si prepara dal punto di vista atletico una partita così? Semplice: non si prepara. Ormai le due macchine sono collaudate, le potenzialità sono quelle. Piuttosto, bisogna stare attenti a non fare troppo". Giampiero Ventrone, storico preparatore della Juventus anni Novanta, decifra la marcia di avvicinamento di bianconeri e Napoli alla partitissima dello Stadium. Un duello che arriva dopo una lunga ed estenuante serie di vittorie lungo la quale gli uomini di Allegri e Sarri hanno speso una gran quantità di energie fisiche e nervose. "La priorità – spiega Ventrone a LaPresse – è quella di non far stancare la macchina, pertanto occorre evitare i sovraccarichi. E bisogna tenere ben presente le pressioni mediatiche che abbiamo soprattutto in Italia: ovvero, stress aggiunto ad altro stress. In generale, nella settimana che porta ad impegni importanti le squadre effettuano lavoro di scarico. Si pensa più al lavoro tattico e psicologico".

Nell'ultima giornata Juve e Napoli non hanno brillato dal punto di vista fisico. Possibile che abbiano tirato un po' il freno in vista del big match?
Nel campionato italiano è difficile affrontare anche le piccole. Non c'è nessuno che stravince, a volte sono decisivi gli episodi. Ed ultimamente tutte le avversarie del Carpi stanno facendo una fatica immane. In ogni caso, un giocatore professionista non si 'tiene': magari può stare attento su qualche pallone, ma in quei momenti non pensa a vincere domani, pensa a vincere nel presente. Ogni partita va giocata come se fosse l'ultima. Certo, le mie sono parole di saggezza.

Una delle maggiori preoccupazioni di Allegri e Sarri è presentarsi allo Stadium con Dybala ed Higuain al 100%.
Fisicamente, due giocatori diversi perché hanno età diverse. Dybala, più giovane, dev'essere 'costruito' ed è quello che la Juventus sta facendo dal suo arrivo. Higuain a mio parere è un talento che è stato poco sfruttato fino a non molto tempo fa. Il 'Pipita' ha un'intelligenza calcistica e una forza prestazionale da altissima fascia ed ha ancora margini di miglioramento. Purtroppo, ha espresso troppo tardi il suo vero valore. Spesso però questo non dipende dal giocatore: influiscono i movimenti della squadra, il modo in cui lo gestisce l'allenatore. Pensiamo a Messi: nella nazionale argentina non ha il rendimento da ufo che ha nel Barcellona.

L'avvio stentato dei bianconeri in campionato era legato anche ad un problema atletico?
Non credo si trattasse di un discorso fisico. Il corpo è un mero esecutore, è la mente che governa. Probabilmente il meccanismo di integrazione tra la mente di giocatori che hanno vinto tutto in Italia e sono arrivati alla finale di Champions, e la mente dei 'nuovi' è incappato in qualche difficoltà, associate ad un rendimento non da Juventus. Poi sono cambiate le cose: la squadra ha capito che non si poteva continuare così e ha ingranato la marcia. E quando gente come Buffon, Chiellini e Bonucci inizia a far girare le turbine, tutto cambia.

Sarri ha limitato al minimo il turnover. Alla lunga, può essere un rischio per la tenuta atletica della squadra?
Lì sta all'intuito e alla maestria dell'allenatore, certezze non ce ne sono. Si vedrà nel tempo. Anch'io al posto di Sarri, comunque, non cambierei. A gennaio il Napoli non ha preso altri giocatori per evitare di rompere l'equilibrio e finora è stata una scelta azzeccata: gli azzurri sono una delle grandi sorprese dell'anno, non solo in Italia ma anche in Europa. I dati dicono che in alcune partite la squadra di Sarri ha espresso un movimento fisico più basso rispetto ad altre, ottenendo però il medesimo risultato. Lo stesso Higuain, talvolta, ha abbassato del 20-25 per cento i suoi numeri fisici, ma è riuscito a segnare ugualmente. Il Napoli è una delle due formazioni di Serie A che corre di più: quando perde palla molti giocatori si preoccupano di andarla a riprendere, più di altri e in minor tempo. Dati che testimoniano l'eccelso lavoro fatto sulla squadra.

Un campionato deciso in volata può avere ripercussioni sulla tenuta atletica della Nazionale attesa dagli Europei?
Sotto alcuni aspetti, il non mollare troppo presto può essere positivo. Quando l'uomo combatte, si attivano alcuni sistemi. Quando questi sistemi si riposano per far spazio ai sistemi di recupero, non è facile poi riattivarli in poco tempo. E' sempre meglio avere giocatori in 'combattimento' fino all'ultimo. Ovviamente, saranno Conte e Castellacci a definire le migliori strategie.

Come finirà sabato?
E' una partita complicatissima, non finirà 0-0. Credo sarà più difficile per la Juventus che per il Napoli. Gli azzurri stanno vivendo un anno magico, alcune situazioni ricordano gli anni d'oro.