Roma 2024, Colosseo tricolore il logo per aggiudicarsi Giochi

Di Andrea Capello

Roma, 14 dic. (LaPresse) – Un Colosseo tricolore che sfuma in una pista di atletica. E’ questo il logo scelto dal comitato promotore di Roma 2024 per portare le Olimpiadi in Italia. Per svelarlo è stato messo in scena un apposito show con campioni di ieri e di oggi al Palazzetto dello Sport di Viale Tiziano, storica sede di gara nell’edizione del 1960, davanti a 2500 giovani delle scuole romane. “Mandiamo un messaggio forte al Cio ed ai nostri competitor Budapest, Los Angeles e Parigi: vogliamo le Olimpiadi e lavoreremo giorno e notte per questo”, la dichiarazione di un battagliero Luca Cordero di Montezemolo. “La città di Roma vuole organizzare le più belle Olimpiadi degli anni 2000 – aggiunge – abbiamo tutto per farlo: cultura, bellezza, gioventù, tecnologia. Dobbiamo sfruttare questa grande opportunità”. Per Montezemolo portare i Giochi a Roma sarebbe addirittura: “una vittoria ancora più importante” rispetto ai 19 titoli mondiali vinti da numero uno della Ferrari.

Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, invece entra nei dettagli del logo: “è un Colosseo bianco, rosso e verde perché non è la candidatura di Roma ma dell’Italia – dichiara – dobbiamo coinvolgere tutto il paese, Qui è fondamentale il gioco di squadra e noi in campo abbiamo la migliore possibile. Uniti non solo si può ma si deve vincere”. “Meritiamo fiducia. Siamo molto forti e credibili, poi sappiamo che nello sport uno solo vince e tutti gli altri purtroppo perdono – spiega ancora Malagò – Abbiamo 20 mesi davanti di duro lavoro, non risparmieremo assolutamente energie, impegno e risorse. Se si vince ci saranno dieci anni di opportunità di lavoro, di speranza. Ovviamente anche di problemi, criticità, di legittime polemiche che non mancano mai. Ma sicuramente si tratta di una opportunità più unica che rara”.

Il presidente del Comitato Paralimpico e vice del comitato promotore, Luca Pancalli, mette in luce come: sia fondamentale “coinvolgere il territorio perché questa scommessa non deve calare solo dall’alto ma essere accompagnata anche dal basso”. Un pensiero condiviso anche da Malagò e da Montezemolo, anche se non ci sarà un vero e proprio referendum cittadino. “Non è previsto assolutamente nello schema, ma prima o poi ci saranno degli strumenti che andranno individuati con i quali coinvolgere i cittadini, ma questo non vuol dire che sarà un referendum. Potremo fare sondaggi di opinione, ricerche di mercato”, dichiara Malagò. “Non penso che il referendum sia necessario”, chiude Montezemolo. “Credo che la dimostrazione di oggi sia stato un bellissimo sostegno, come quello altrettanto importante delle istituzioni”.