Torino, 26 ott. (LaPresse) – “Non sono razzista, l’immagine che mi sono costruito negli anni nel calcio è sotto gli occhi di tutti. Posso aver sbagliato a generalizzare sui giocatori di colore ma ho espresso il concetto che un certo tipo di calciatori cura meno la fase difensiva, ha una minore concentrazione che porta a degli errori. Ho ricevuto tanti attestati di vicinanza e di stima, credo di essere stato frainteso senza la possibilità di spiegare meglio le cose”. Stefano Eranio, ospite della trasmissione ‘Pezzi da 90’ su Radio Onda Libera, è tornato a difendersi dopo il licenziamento da parte dell’emmittente svizzera Rsi per un commento nei confronti del difensore di colore della Roma Antonio Rudiger.
“Assurdo quanto mi è capitato, sono amareggiato anche perché non ho avuto la possibilità di spiegare meglio il ragionamento. Alla tv svizzera parlavo di tattica, di situazioni di gioco e non mi sono sognato di fare del razzismo – ha proseguito l’ex giocatore del Milan – Mi sono riascoltato e trasformare un’espressione di tattica calcistica in un’accusa di razzismo è insopportabile perché non sono mai stato quel genere di persona e perché resto convinto di aver espresso una riflessione su una specifica situazione di gioco. Si parlava di linea difensiva e di errori che si fanno giocando. Ho fatto riferimento all’impostazione dei giocatori, alla concentrazione, al percorso di formazione che è diverso da quello dei giocatori italiani per esempio”, ha concluso Eranio.