Firenze, 23 ago. (LaPresse) – Parte con una sconfitta il campionato del Milan gestione Mihajlovic. Debutto amarissimo per i rossoneri che, attesi dal riscatto dopo le delusioni delle ultime due stagioni, cozzano contro una Fiorentina che sfodera subito un grande gioco e conferma le ottime impressioni del precampionato. Marcos Alonso e l’incontenibile Ilicic decidono la vittoria dei viola: Paulo Sousa ha già conquistato il popolo del ‘Franchi’. Il ko fa suonare un primo campanello d’allarme in casa milanista: tante le cose da rivedere in una formazione apparsa poco aggressiva e a tratti confusa. I padroni di casa dominano nel primo tempo i rossoneri, costretti all’inferiorità numerica dal 41′ per l’espulsione di Ely, giocatore sul quale Mihajlovic punta tantissimo. In tema difesa, delude anche Romagnoli: ‘mister 25 milioni’ causa ad inizio ripresa il rigore che di fatto chiude la partita in favore dei toscani. Se i tifosi viola possono già sognare in grande, il Milan si conferma un cantiere ancora aperto. Non mancherà il lavoro a Mihajlovic, e chissà se il possibile ritorno di Balotelli sia davvero il tassello che serve ai rossoneri per fare il salto di qualità.
Nessuna sorpresa nel 4-3-1-2 iniziale di Mihajlovic che riconferma l’undici vittorioso in Coppa Italia contro il Perugia. A centro difesa Ely è confermato al fianco di Romagnoli, in avanti spazio al tandem Bacca-Luiz Adriano supportati sulla trequarti da Honda. Nelle file viola Tatarusanu vince il ballottaggio tra i pali con Sepe, sulla sinistra Marcos Alonso è preferito a Pasqual. A centrocampo parte dalla panchina il nuovo acquisto Suarez: c’è Badelj. In attacco debutta Kalinic, affiancarto da Ilicic e Bernardeschi. Ottimo primo tempo dei viola, subito pericolosi dopo pochi minuti con Ilicic che prova a sorprendere Diego Lopez di pallonetto: il portiere rossonero si rifugia in angolo. I padroni di casa mostrano più intraprendenza e giocano a gran velocità, troppo timido il Milan che soffre le ripartenze dei padroni di casa. Incredibile l’occasione sprecata da Kalinic: il croato, innescato da Ilicic, penetra in area milanista e si presenta davanti a Diego Lopez, che si salva di piede. Fiorentina ancora minacciosa con un diagonale al volo di Alonso, servito da Ilicic. Ci prova quindi Bernardeschi con un rasoterra sinistro, senza esito. Si fa vedere il Milan e spreca una chance ghiottissima, con Bonaventura che tutto solo sul secondo palo va di testa sul cross di De Scigli: sfera alta sulla traversa. Al 37′, la svolta del match: Ely ferma fallosamente Kalinic lanciato a rete e rimedia il secondo giallo. Sanzione che appare severa, ma non cambia la sostanza: rossoneri in dieci. Sulla successiva punizione, arriva la rete della Fiorentina: esecuzione impeccabile di Alonso, il cui sinistro dai 30 metri scavalca la barriera e batte Diego Lopez. Mihajlovic è costretto a richiamare l’opaco Honda per sistemare la difesa con Zapata.
Prima dell’intervallo viola ancora minacciosi: De Sciglio è provvidenziale nel liberare in angolo sul cross dalla destra di Gilberto. Si va alla ripresa e la Fiorentina sfiora il secondo gol con Ilicic, che trova sulla sua strada ancora uno strepitoso Diego Lopez. Ma il raddoppio non tarda ad arrivare: Romagnoli atterra ingenuamente in area Ilicic a fondo campo, Valeri indica il dischetto. Lo stesso sloveno si incarica della trasformazione: 2-0 viola all’11’. Strada più che in discesa per Paulo Sousa che regala spazio a due nuovi volti, Astori e Mario Suarez: fuori Roncaglia e l’applauditissimo Ilicic. Mihajlovic getta nella mischia Nocerino al posto di Bertolacci. Con grande generosità i rossoneri cercano di spingere per riaprire il match, ma la Fiorentina ha buon gioco nel controllare. L’occasione per dimezzare lo svantaggio capita sui piedi di Zapata: il colombiano è solo in area sulla punizione di De Sciglio, ma manca la conclusione. Mihajlovic si gioca la carta Cerci e richiama un deludente Bacca. Una standing ovation saluta l’uscita di Bernardeschi, rilevato da Mati Fernandez. La partita non sembra più avere molto da dire: i viola tengono palla e non hanno alcuna intenzione di aumentare i ritmi, il Milan non ha la forza per il forcing finale.