Pechino (Cina), 22 ago. (LaPresse) – Hanno preso il via ufficialmente nella notte i Campionati del Mondo di atletica leggera, a Pechino. La prima medaglia d’oro la conquista il 19enne eritreo Ghirmay Gebreslassie che vince la maratona maschile con il tempo di 2h12:27. Entrando nello stadio Nido d’Uccello sventolando la bandiera eritrea, Gebreslassie è il più giovane a vincere una maratona iridata. Medaglia d’argento per l’etiope Yemane Tsegay in 2h13:07, mentre il bronzo è andato dell’ugandese Solomon Mutai in 2h13:29. Maratona dolceamara per l’Italia, con Ruggero Pertile che a 41 anni ottiene un prestigioso quarto posto ad appena 53 secondi dal podio. Ottavo posto per Daniele Meucci in 2h14:53. Delude il campione olimpico e mondiale in carica, l’ugandese Stephen Rotich, che chiude sesto. Ritirati i due keniani Dennis Kimetto e Wilson Kipsang.
Per i due azzurri, un piazzamento di spessore, ottenuto in una corsa che vedeva al via i più forti specialisti del mondo. Prova da protagonista soprattutto per il 41enne Pertile, impegnato fin dalle prime fasi a tenere costante il ritmo per favorire il compagno Meucci. Nel finale entrambi hanno saputo reagire ai momenti di crisi, risalendo posizioni su posizioni in una gara condizionata anche dalla temperatura superiore ai 30 gradi. Meucci, campione europeo in carica, è rimasto vittima di un bisogno corporale, che lo ha costretto ad uno stop di oltre un minuto intorno al trentesimo km. Di fatto questo inconveniente ha tagliato fuori l’azzurro dalla lotta per il podio. Soddisfazione in chiave statistica con l’Italia unica europea a tenere testa ai fenomeni africani. Dopo l’argento di Valeria Straneo a Mosca 2013 (anche in quel caso, con un’altra azzurra tra le otto, Emma Quaglia, sesta), le due medaglie (oro Meucci, argento ancora alla Straneo) agli Europei di Zurigo dello scorso anno, è la conferma della grande vitalità della maratona azzurra. Segnale importante anche in chiave olimpica, quando mancano appena dodici mesi ai Giochi di Rio 2016.
“E’ il miglior risultato di tutta la mia carriera, ma non ne sono ancora del tutto felice. Mi dispiace per la medaglia perchè non era troppo lontana (appena 53 secondi, ndr) ed io ci ho creduto dal primo metro dopo la partenza“. Così Ruggero Pertile commenta al sito della Fidal il quarto posto ottenuto nella maratona ai Mondiali di atletica leggera di Pechino. “Ho fatto una gara regolare, conoscendo bene i cambi di ritmo tipici degli africani, anche se qui ho visto i big abbastanza in difficoltà, sudavano tantissimo. Kipsang ad esempio era con me, ma si bloccava letteralmente ad ogni rifornimento. E’ stata la maratona che avevo in mente, 42 chilometri e 195 metri in cui bisognava fare bene i conti con la benzina che si ha in corpo e dosarla bene fino all’ultimo”, ha aggiunto l’azzurro. Un quarto posto che fa ben sperare in chiave olimpica. “Rio nel 2016 sarà una gara difficile come questa. Ogni maratona è una storia che bisogna saper leggere. L’età conta, ma si vince e si arriva in fondo con la testa e le motivazioni”, ha concluso Pertile.