Montevideo (Uruguay), 17 lug. (LaPresse) – Il calcio uruguayano piange la scomparsa di Alcides Ghiggia. L’eroe del ‘Maracanazo’ si è spento nella notte italiana a 88 anni per arresto cardiaco a Montevideo nel giorno esatto del 65esimo anniversario della storica finale del mondiale del 16 luglio 1950 dove gli uruguayani zittirono il Maracana battendo 2-1 il Brasile. Fu proprio lui infatti a segnare il gol decisivo. A confermare la sua scomparsa il figlio Arcadio. L’attaccante era l’ultimo giocatore ancora in vita della squadra capace di regalare all’Uruguay il suo secondo titolo mondiale dopo quello del 1930.
Ghiggia non amava molto parlare di quella partita perché, come aveva spiegato in un’intervista datata 2013″i miei compagni sono morti e non è giusto vivere nel passato. I ricordi restano”. In passato comunque l’attaccante aveva commentato con orgoglio l’accaduto. “Solo tre persone hanno zittito il Maracana: Papa Giovanni Paolo II, Frank Sinatra, ed io”, la sua celebre frase a riguardo. Nel 2009 la federcalcio brasiliana gli concesse l’onore di lasciare la sua impronta nella Walk of fame del Maracanà insieme ad altri campioni come Pele, Eusebio e Beceknbauer. Ghiggia gioco anche in Italia. Nel 1953 lo acquistò la Roma dove rimase per otto stagioni vincendo anche la Coppa delle Fiere nel 1960-1961. La stagione successiva il passaggio al Milan con sole quattro partite giocate e la vittoria dello scudetto poi il ritorno in Uruguay dove finì la carriera nel Danubio a 42 anni. In carriera giocò anche 5 partite da oriundo nella nazionale italiana con un gol.