Parma, 22 giu. (LaPresse) – Finiscono le speranze per il Parma. I curatori fallimentari del club Angelo Anedda e Alberto Guiotto hanno reso noto che non è pervenuta nessun offerta per l’acquisto del club. La società ducale è stata così dichiarata fallita. Nelle prossime ore i curatori si riuniranno con il comitato dei creditori e con il giudice delegato Pietro Rogato per le determinazioni in merito alla procedura fallimentare.
La Figc: “Non potevamo fare più nulla” -. “La Federcalcio, con le regole vigenti, non poteva fare nulla di più”. Così Michele Uva, direttore generale della Figc, risponde a chi gli chiede se la Federazione potesse fare qualcosa in più per evitare il fallimento del Parma calcio, a margine della conferenza stampa di presentazione delle Universiadi. “Gli imprenditori devono capire, investire e impegnarsi per le risorse che hanno – ha continuato Uva – il mondo del calcio deve essere economicamente sostenibile, bisogna fare il passo quanto la propria gamba. Ci si augura che questi casi non accadano più”. Secondo il dg della Federcalcio, “le nuove norme che la Federazione ha messo per l’iscrizione ai campionati mirano proprio alla sostenibilità economica, ma da questo momento in poi: non si possono prendere responsabilità del passato”. Uva non nasconde il “senso di dispiacere” che si ha quando una società fallisce: “doppio”, nel caso del direttore generale, “avendo fatto cinque anni a Parma”. Interrogato sui ripescaggi, infine, Uva ha spiegato che “i criteri saranno quelli delineati in passato e presenti già lo scorso anno”.