dal nostro inviato Attilio Celeghini Aprica (Sondrio), 26 mag. (LaPresse) – Il temibile Mortirolo ha emesso la sua sentenza. Che in verità è una conferma: l’allievo non è ancora maturo per superare il maestro. La 16/a tappa del Giro d’Italia, la più dura dell’edizione 2015, certifica il dominio di Alberto Contador e con tutta probabilità la fine delle speranze di Fabio Aru. Sulle salite legate indelebilmente ad una delle più belle imprese di Marco Pantani il ‘Pistolero’ sfoggia una condizione impressionante e dimostra, caso mai ce ne fosse ancora bisogno, che il più forte di tutti è lui. D’altri tempi l’azione che lo porta alla rimonta e alla gestione degli avversari: e tutto questo nonostante una foratura ai -60, sulla discesa verso Tirano. Lo spagnolo taglia il traguardo di Aprica al terzo posto, a fianco del bravo olandese Steven Kruijswijk, mentre a trionfare in solitaria, dopo il successo di Madonna di Campiglio, è ancora Mikel Landa, con 38″ di vantaggio. Crollano, invece, le già flebili speranze di rimonta di Aru: l’azzurro vive una giornata di autentica sofferenza, prova a limitare i danni e crolla al terzo posto nella classifica generale, a 4’52”, scavalcato dal compagno di squadra Landa, staccato di 4’02” da Contador. Proprio l’esito del tappone potrebbe regalare una svolta alle gerarchie in casa Astana: toccherà ad Aru, adesso, dare una mano allo spagnolo per provare a contrastare il regno di Contador? La cosa certa è che Landa ha dimostrato, in salita, di poter dare molto fastidio alla maglia rosa.
La cronaca. Dopo i primi 45 km, dieci corridori provano la fuga: Bookwalter, Felline, Pellizotti, Zardini, De La Cruz, Niemec, Fernandez, Mihaylov, Hesjedal ed Armee. E’ Fernandez il primo a superare il Gpm sul Passo del Tonale, lo segue Pellizotti. Lungo la discesa si unisce ai fuggitivi Clarke della Orica; il vantaggio sul gruppo maglia rosa, trainato dalla Tinkoff, è già sui 2′. Ci si avvia verso le due salite: a circa 6 km dal primo Gpm di Aprica si stacca Hesjedal. Ai 60 km dall’arrivo, il canadese ha un vantaggio di 50″ sul primo gruppo e di 1’50” su Contador, che in precedenza nella discesa verso Tirano è incappato in una foratura. Si muove anche Aru: il gruppo del corridore sardo riprende Hesjedal a 47 km dall’arrivo. A seguire, il gruppo maglia rosa, in ritardo di circa 50″. Si staglia all’orizzonte la terribile ascesa del Mortirolo (pendenza media del 10,4 per cento), tutti si aspettano l’azione di sua maestà Contador. Che non si fa attendere: lo spagnolo mette in mostra un ritmo impressionante nella scalata, nonostante intorno non abbia compagni di squadra a dargli man forte. Un’azione da scuola di ciclismo. Ai – 43 km, il quartetto Aru-Landa-Kruijswijk-Trofimov ha un vantaggio di quasi 40″ sulla maglia rosa. Il sardo non sembra avere troppa benzina in corpo, ma può contare sull’apporto di Landa. Intanto Kruijswijk si porta avanti di qualche metro, mentre alle sue spalle Contador aggancia Aru e Landa. La maglia rosa scatta all’inseguimento del russo: Landa si mette sulle sue tracce, l’azzurro perde invece terreno. Raggiunto da Trofimov, Aru accusa un ritardo di 15″ dal terzetto di testa formato da Kruijswijk, Contador e Landa. Trofimov parte all’inseguimento del trio, alza bandiera bianca Aru che superato da Hesjedal. Ai – 35 km il gruppetto dei primi ha un vantaggio di 48″Hesjedal e Trofimov, il sardo insegue a 1’15”. E’ Kruijswijk il primo a passare il Gpm, seguito dalla maglia rosa, mentre il meteo non sorride: oltre alla fatica della terribile salita, i corridori devono anche sfidare una grandinata che per fortuna si rivela passeggera.
Inizia finalmente la discesa verso Edolo ed ovviamente è Contador a dettare il ritmo. Ai -20 km Trofimov accusa un ritardo di 31″, Aru e Amador sono a 1’30”. Anche sfortunato il sardo, costretto a fermarsi per un problema alla catena: il cambio di bici gli fa perdere tempo prezioso. Lungo la salita verso Aprica, i battistrada Contador, Landa e Kruijswijk precedono di 1’15” Hesjedal, Amador e Trofimov, Aru deve recuperare un distacco di 1’50”. Si decidono i giochi per il traguardo: parte Landa, inseguito da Contador. Il ‘Pistolero’ lascia poi andare il connazionale verso il trionfo. Kruijswijk si aggiudica lo sprint per il secondo posto, alla maglia rosa va bene così: Aru taglia il traguardo a 2’50” e vede, con tutta probabilità, sfumare le sue chance per salire sul gradino più alto del podio a Milano. Poi transitano Trofimov ed Amador: il costaricano, tra le rivelazioni della corsa rosa, è quarto in generale a 5’48”. Domani la 17/a tappa, la Tirano-Lugano: gli uomini di classifica respirano, sarà un’occasione per i velocisti, perlomeno quelli che si sono ‘salvati’ dalle fatiche sulle Dolomiti.