Calcio Dilettanti, capolinea Belloli in 6 mesi avventura finita: sfiduciato per frasi su lesbiche

di Andrea Capello

Roma, 21 mag. (LaPresse) – “Chiamatemi quando volete, se non vi rispondo è perché magari sono con una bella signora”. Si presentò così ai giornalisti un sorridente Felice Belloli lo scorso 10 novembre 2014 quando fu eletto presidente della Lega Nazionale Dilettanti. Precedentemente in un passaggio del suo discorso di insediamento (era il candidato unico e fu eletto con 65 voti su 87) aveva citato il “famoso statista americano” Winston Churchill. Una ‘gaffe’ di carattere culturale che può far intuire qualcosa sul personaggio, dirigente bancario in pensione, ma nulla di paragonabile a quanto successo nella riunione del consiglio di dipartimento del calcio femminile lo scorso 5 marzo. “Basta! Non si può sempre parlare di dare soldi a queste quattro lesbiche”, la frase incriminata che avrebbe pronunciato.

Lombardo, classe 1950, Belloli è stato per anni presidente del comitato regionale della Lombardia. In una elezione battè anche una gloria del calcio come Sandro Mazzola. Quando fu eletto Belloli liquidò bruscamente i suoi avversari guidati dal presidente del comitato campano, Vincenzo Pastore, che gli chiedeva di essere il presidente di tutti. “Ho l’80% dei voti. La matematica non è una opinione”. Anche ora, dopo questo scandalo mondiale, ne hanno parlato dagli Usa all’Indonesia, e le parole durissime arrivate nei suoi confronti tanto da Renzi quanto da Malagò e Tavecchio è voluto cadere con le armi in pugno difendendo l’indifendibile e continuando a ripetere come un mantra che lui quella frase (ci sono 5 testimoni che lunedì verrano ascoltati dal procuratore federale Figc Stefano Palazzi, ndr) non l’ha mai pronunciata.

“Quando si passa dall’osservatorio regionale a quello nazionale bisogna sempre contare fino a 10 prima di decidere” (ed anche di parlare) lo aveva avvertito il presidente Figc, Carlo Tavecchio. Soli sei mesi da numero uno della Lnd, un record. Un’entrata in pompa magna da nuovo ‘Re Sole’ dei Dilettanti un’uscita dalla porta secondaria e senza aspettare il verdetto. Come un fuggitivo. Elezione e caduta. Da Fiumicino a Fiumicino in una sorta di ‘Sliding Doors’. Felice, ma non troppo.