Torino, 30 apr. (LaPresse) – Dopo la chiusura della Curva Sud dello Juventus Stadium da parte del Giudice Sportivo, in una nota sul suo sito internert la Juventus “ribadisce la sua ferma e completa condanna di ogni gesto di violenza commesso all’interno e al di fuori degli stadi, come già pubblicamente affermato nel comunicato di domenica 26 aprile”. Per i fatti del derby contro il Torino, con la bomba carta lanciata dal settore ospiti nella curva Primavera, la Juventus sarà costretta a giocare con la curva Sud vuota le utime due partite di campionato contro Cagliari e Napoli.
La società bianconera tuttavia, “desidera far rilevare le enormi incongruenze che hanno portato alle decisioni odierne del giudice sportivo. I dispositivi di sicurezza e le telecamere dello Stadio Olimpico di Torino a disposizione delle Forze dell’Ordine non hanno, allo stato attuale, permesso di individuare il o i materiali autori dell’atto deliquenziale. Tale circostanza ripropone l’urgenza di dotare ogni impianto sportivo di sistemi di controllo all’avanguardia, per evitare di giungere alla paradossale vicenda odierna: in assenza del responsabile materiale si punisce, oltremodo, il responsabile, o peggio il presunto responsabile, oggettivo”.
“Il comunicato del Giudice Sportivo fa leva, in premessa, sulla comunicazione odierna dell’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive alla Procura Federale. Entro tale comunicazione – si legge ancora nella nota – si parla di artifizio ‘credibilmente lanciato dalla zona superiore del settore ospiti’. Appena due righe dopo il Giudice dice: ‘sgombrato il campo da ogni ragionevole dubbio’. La contraddizione è evidente. Il settore ospiti dello stadio Olimpico di Torino ospitava circa 1400 tifosi juventini, mentre il settore denominato Tribuna Sud dello Juventus Stadium è normalmente occupato da circa 9800 persone. Ancora una volta si colpisce una folla indiscriminata poiché non si è stati in grado di individuare i reali responsabili e, forse, neppure la reale dinamica dei fatti”. La Juventus nella nota sottolinea ancora che ” nel passato e anche nella fattispecie del derby Torino-Juventus, circostanze analoghe danno luogo a sanzioni differenti”.
“Riassumendo – prosegue la nota di corso Galileo Ferraris – gli autori materiali rimangono ignoti, il luogo del misfatto, pur essendo noto, non viene sanzionato, ma si colpisce lo Juventus Stadium e quindi la Juventus, che ne è proprietaria e che, a detta di tutte le autorità, lo ha reso un luogo sicuro sia per quanto concerne la prevenzione sia, a maggior ragione, in termini di eventuale repressione”. La Juventus “procederà pertanto a ricorso avverso questo provvedimento pur continuando a garantire a tutte le autorità dello Stato e sportive la massima collaborazione per l’individuazione degli autori dell’evento, che rimane in sé intollerabile e degno della massima riprovazione e sanzione morale, penale e sportiva”.