Genova, 25 feb. (LaPresse) – “Mi verrebbe da dire che il caso è chiuso, ma in realtà non c’è stato nessun caso: lo so io, lo sa Regini, lo sa la Samp. Pensiamo alla prossima partita”. Con queste parole il tecnico della Sampdoria Sinisa Mihajlovic è tornato sull’immediato post-partita del derby della Lanterna e sull’episodio che ha visti coinvolti il tecnico blucerchiato e Vasco Regini. “Se ho dato un’immagine sbagliata mi dispiace, ma senza ipocrisie”, ha spiegato il serbo a Gazzetta.it. “Chiariamo. Non ho preso per il collo Regini e tanto meno gli ho messo le mani sul volto: l’ho solo preso per la maglia poggiandogli le mani sul petto per urlargli che errori simili non sono accettabili e per di più in un derby”, ha aggiunto Mihajlovic.
“Non è la prima volta che prendiamo gol così. Fosse durata la partita altri tre minuti quella scena non ci sarebbe mai stata, perché avrei avuto il tempo di calmarmi e ne avrei parlato solo negli spogliatoi. Invece dopo quell’azione l’arbitro ha fischiato la fine e mi è venuto spontaneo andare subito da lui. Ma già davanti ai microfoni delle tv a fine partita – ha continuato il tecnico doriano – mi sono scusato per quella sfuriata pubblica e anche negli spogliatoi ho chiesto scusa al ragazzo davanti alla squadra. È tutto finito lì”. “A fine gara sono credo tra i tecnici più pacati e sereni nell’analisi – ha assicurato Mihajlovic -. In campo a volte la pressione sale”. “Io sono un uomo passionale, in qualche momento l’adrenalina può farti andare un poco oltre, ma una cosa è affrontare un tuo giocatore anche in maniera brusca, un’altra mettergli le mani sul volto o sul collo: io quello non l’ho fatto, sia chiaro”.