Sampdoria, Mihajlovic: Contro Udinese voglio 3 punti per chiudere bene anno

Genova, 20 dic. (LaPresse) – “Non è stato un anno facile per Genova, ma in campo le due squadre hanno fatto benissimo, regalando un momentaneo terzo posto che battendo l’Udinese verrebbe confermato per almeno quindici giorni: questa è una partita davvero importante”. Sinisa Mihajlovic ha un solo regalo da chiedere a Babbo Natale: i tre punti contro l’Udinese. “Domani servirà un Marassi pieno, un’autentica bolgia – invoca l’allenatore serbo -, perché i ragazzi se lo meritano per quanto hanno fatto dal novembre del 2013 sino ad oggi. Servirà una grande spinta per battere i friulani”. L’Udinese va soffocata sotto un cuscino di pressing: “Non vanno fatti respirare – spiega Mihajlovic -, bisogna togliere aria e campo alle punte, che sono molto pericolose. Se qualcuno fosse distratto, non gioca. Ma sono sicuro che i miei ragazzi siano concentrati e faranno il meglio. Solo dopo un successo potremmo rilassarci”.

Udinese da quest’anno fa anche rima con Stankovic. “Con Dejan – comincia il serbo parlando del connazionale, ora vice di Stramaccioni – ho un rapporto splendido: è quasi un fratello per me, oltreché il padrino dei miei figli, come io lo sono per i suoi. Ci sentiamo spesso, ma questa settimana non lo abbiamo fatto: è giusto così. Gli auguro un grande futuro, ma domani voglio dargli un dispiacere”. Poi l’uomo di Vukovar viene riportato sui binari della tattica e dell’undici: “Domani gli unici assenti sono Romagnoli, che è squalificato, e Silvestre, infortunato. Mancano i centrali? Abbiamo delle soluzioni, almeno tre. Posso far giocare Fornasier, Regini o anche Cacciatore. La più logica delle tre soluzioni sarà quella che ho scelto”. Il punto fisso è Gastaldello: “Sarà anche un vecchietto – scherza l’allenatore doriano -, ma Gasta ha sempre fatto bene. Mi spiace lasciare sempre fuori un difensore, ma noi giochiamo con due centrali. E qualcuno a giro deve sedersi, anche se sono tutti titolari”.

“Gastaldello è importantissimo nello spogliatoio – continua il tecnico balcanico sul capitano -, perché aiuta i più giovani a crescere, ed è fondamentale per l’armonia. Poi ogni volta che ha giocato ha fatto benissimo”. C’è chi non si muove, proprio come il numero 28, e qualcuno, come Correa, pronto ad arrivare: “Non parlo di chi non ho ancora allenato – glissa l’ex difensore -, quando avrà firmato vi dirò la mia. Se ho voglia di allenarlo? Deve esser lui ad aver voglia di allenarsi con noi”.