Milano, 29 nov. (LaPresse) – “Sicuramente la Roma è migliore di noi, hanno più confidenza, stanno andando bene da tempo, Garcia è un grande allenatore e ha fatto un grande lavoro. Ma alla fine questo conta e non conta, è una grande partita, una classica del calcio italiano, tra due grandi squadre”. Roberto Mancini, allenatore dell’Inter, presenta così la sfida di domani sera in programma contro i giallorossi all’Olimpico. “Dovremo avere una buona attitudine, sarà fondamentale l’approccio alla gara, anche se la Roma è più avanti npi siamo l’Inter”, spiega il tecnico in conferenza stampa. “Se il pari beffa con il Cska lascerà strascichi alla Roma? Meritavano di vincere. Il campionato è un’altra cosa, la Roma è una grande squadra in questo momento”, prosegue Mancini.
“Medel? In Europa League ha fatto bene, quando siamo rimasti in 10. Ma tutta la squadra è stata brava. Credo possa migliorare e fare molto di più. Kovacic? Ha preso un colpo al mignolo del piede, ha un po’ di problemi – chiarisce l’allenatore nerazzurro – ieri si è allenato, decidiamo domani ma credo sarà disponibile”. Quanto ad Osvaldo, “non deve tenere a questa partita perché è un ex, ma perché è una grande partita. Tutti vorrebbero giocare una partita così”. Mancini analizza poi il ‘digiuno’ di Palacio: “Questo è il calcio, ci sono momenti in cui la palla non entra anche se si gioca bene, lui ha giocato benissimo con il Milan, ha lavorato molto, arriverà il momento in cui ne farà 5-6 di fila, non c’è da preoccuparsi tanto”. “Quante possibilità ha la Roma di vincere lo scudetto? Ha tante possibilità, è molto vicina alla Juve – commenta Mancini – ha messo delle basi negli anni passati, Sabatini ha fatto ottimo lavoro. Garcia sta facendo il resto. Quindi, un amarcord delle sfide contro i giallorossi: “Ho sempre avuto grande rispetto per la Roma. Ma non ho mai nutrito sentimenti di astio, sono sempre state grandi sfide con grandi giocatori”.
– Inevitabile una battuta sul’eterno Totti: “Francesco ancora in campo? Non mi sorprende, anche quando si cala fisicamente le qualità tecniche rimangono. Questo è il vantaggio dei fuoriclasse. Totti sta tra i migliori di sempre, è uno dei più grandi calciatori a livello mondiali, nessun dubbio. Ha vinto meno di quello che meritava, in questo è stato come me, ha sposato una causa per tanti anni. Ma è una soddisfazione anche essere uomo simbolo, c’è un’intera città e tifoseria che ti ama alla follia. Non sono mai stato vicino ad allenare la Roma, mai parlato con nessuno”. Sulla possibilità di colmare il ‘gap’ con le prime, Mancini spiega: “Ora guardare la classifica non è importante, dobbiamo pedalare, è una corsa a tappe molto lunga. Le cose possono cambiare in un paio di mesi. Il campionato è lungo, la Juve è avvantaggiata, ma credo che le antagoniste siano Roma e Napoli”.