Udine, 26 ott. (LaPresse/Italia Media) – Se Colantuono avesse avuto a disposizione un Di Natale, la gara del Friuli, molto probabilmente, sarebbe finita molto diversamente. Invece, fortuna dell’Udinese, il 37enne napoletano veste bianconero: è lui a mettere subito la gara in discesa con una magia delle sue, è lui a dispensare magie che permettono ai friulani di ripartire veloci, cavalcando l’arma del contropiede a loro tanto cara, e di agganciare la Sampdoria al terzo posto, in attesa del Milan. I nerazzurri, invece, si applicano, cuciono il gioco pazientemente ma, poi, concludono poco, perché davanti, con Denis in involuzione, il talento scarseggia.
L’argentino resta fuori dall’undici titolare, così come Boakye, autore di 2 dei 3 gol bergamaschi in campionato: entrano nella ripresa, a giochi praticamente fatti, e non incidono. Prima del loro ingresso, l’Udinese aveva già segnato due gol: il primo al 6′, col solito Di Natale che ruba palla a Carmona e disegna dal limite una parabola fantastica, imprendibile per Sportiello. Il 2-0 arriva al 36′ con una gran conclusione all’angolino di Thereau, seguita, a cavallo dell’intervallo, dalle conclusioni di Di Natale e Bruno Fernandes, entrambe finite a lato di un soffio. L’Atalanta nella ripresa cambia modulo (4-3-1-2) e preme anche con furia, ma partorisce solo un incornata centrale di Denis, al 93′, parata da Karnezis. Troppo poco.