Serie B, Tacopina si presenta: Vogliamo riportare Bologna in alto e a lungo

Bologna, 16 ott. (LaPresse) – L’era Tacopina-Saputo comincia con una presentazione che piu’ americana non poteva essere. Alle 16.30, puntuali, salgono le scale del Dall’Ara e si espongono a un fuoco di fila di domande le cui risposte avrebbero potuto chiarire tutti i dettagli dell’operazione che ha consentito ai due nordamericani di acquisire il Bologna Fc, ma non lo fanno fino in fondo. Preferiscono fare un passo alla volta, il presidente – Joe Tacopina, 48 anni, avvocato di New York alla seconda esperienza col pallone italiano dopo aver avvicinato alla Roma gli attuali proprietari ed esserne stato vicepresidente – e il principale azionista – Joey Saputo, 50 anni, imperatore dei latticini del Quebec, tra i piu’ ricchi del Canada e già proprietario del Montreal Impact di Marco Di Vaio -, e allora ecco il bagno di folla (fuori dallo stadio un centinaio di tifosi li acclamano) e di giornalisti, ai quali preferiscono parlare di “progetto in divenire” e “sogni da coltivare” piuttosto che svelare apertamente i programmi. Ma qualcosa, l’entusiasta Tacopina se la fa sfuggire: “Abbiamo progetti importanti, parlerei di un impegno di decenni”, dice, prima di rendersi conto, dai mugugni dei presenti in terrazza Bernardini, che forse era un po’ troppo, e di parlare allora di “progetto a lungo termine”. Ha entusiasmo da vendere, quello che da ieri dopo la ricapitalizzazione è il trentesimo presidente del Bologna, e non lo nasconde: “Garantisco che ci impegneremo a lungo termine”.

“Il Bologna fa parte della città, il nostro compito è restituire la passione ai cittadini. Sia i tifosi che i cittadini faranno parte della rinascita. E sabato, contro il Varese, tutti al Dall’Ara, io ci sarò e cercherò di essere in tutti i settori dello stadio per stare vicino ai tifosi”, ha detto. Non ci sarà, invece, Saputo, che è arrivato oggi portando con sé Marco Di Vaio, il gioiello del Montreal Impact: “È stato un processo lungo quello per arrivare fin qui ma niente nella vita viene facilmente. Ringrazio Guaraldi per aver creduto nel nostro gruppo. Il Bologna è un progetto, promettiamo ai tifosi che li terremo informati in modo trasparaente. Assicuriamo successo a lungo termine. Viva i nostri tifosi”. Il canadese, ottimo italiano a differenza di Tacopina, ha anche accennato a Zanetti, il numero uno della Segafredo che stava per mandare a carte 48 la cordata americana, e ai giorni in cui sembrava che l’affare potesse sfumare: “Mi dispiace che Zanetti si sia espresso in quel modo sul nostro colloquio – dice alludendo a quanto detto dall’itaiano dopo Vicenza-Bologna -: l’ho svegliato, forse non aveva bevuto abbastanza caffé. Dopo allora non ho piu’ parlato con lui”. E Tacopina: “Il momento piu’ difficile è stato il 25 settembre, quando sono arrivato a New York e qualcuno mi ha parlato di caffé. Ma io non ho mai smesso di crederci”.