di Andrea Capello
Roma, 15 ott. (LaPresse) – “A mente fredda sono ancora perplesso da quanto successo ieri sera. Per qualche ora ho pensato di aver vissuto dentro un incubo, poi mi rincresce il fatto che la prestazione fatta dalla mia squadra fino a quel momento sul campo sia passata in secondo piano rispetto all’aspetto delinquenziale di quanto successo”. E’ l’analisi fatta a LaPresse da Gianni De Biasi, tecnico dell’Albania, il giorno dopo i fatti che hanno portato allo sospensione della sfida fra Serbia ed Albania a Belgrado valida per le qualificazioni ad Euro 2016. “La partita era molto carica di elettricità, specie per loro che giocavano in casa – prosegue – doveva essere il tentativo di confrontarci sul campo in maniera leale. I miei giocatori lo hanno messo in pratica. Chi stava attorno a questo spettacolo, invece, no”. Il commissario tecnico infatti denuncia come alcuni suoi giocatori in campo siano stati malmenati. “Alcuni tifosi serbi sono entrati sul terreno di gioco – racconta – e diversi miei giocatori sono stati picchiati in maniera vigliacca perché aggrediti alle spalle ed hanno cercato di difendersi”.
La Uefa ha deciso di aprire un’inchiesta sull’accaduto. “Mi aspetto che venga fatta chiarezza – argomenta al riguardo De Biasi – noi tutti auspichiamo che quanto successo in campo venga acclarato con serietà. Quando l’arbitro ha sospeso la gara e siamo rientrati negli spogliatoi, il delegato Uefa è venuto da noi ed ha visto che quattro miei giocatori non erano più in grado di scendere in campo e di sicuro non potevo fare altrettante sostituzioni. Aspetto la sua valutazione con grande interesse”. L’allenatore non esclude a priori un ritorno in Serbia della sua nazionale, ma mette dei paletti ben precisi: “Noi, se c’è da giocare a calcio, giochiamo. Ma guerre non ne facciamo – spiega senza giri di parole – ci sono dei regolamenti dove è scritto che le partite devono essere disputate in condizioni di sicurezza e ieri sera queste condizioni non erano presenti”.
De Biasi parla poi del match di ritorno fra le due nazionali, che vedrà l’Albania giocare in casa: “Posso garantire una cosa – dichiara – se faremo la partita da noi senza tifosi serbi, non ci sarà nessun problema”. Guardando avanti sul fronte del calcio giocato c’è invece l’amichevole che l’Albania giocherà in Italia 18 novembre contro la nazionale di Antonio Conte. “Ci siamo accordati io ed Antonio in occasione della riunione dei ct a San Pietroburgo – racconta De Biasi – per noi è una soddisfazione enorme perché gli albanesi come seconda nazionale hanno quella italiana ed anche per quanto riguarda i club il loro tifo va soprattutto verso le formazioni italiane. Conte sta lavorando molto bene. Ha portato la filosofia del club dentro la nazionale inoltre ha il grande vantaggio di avere molti giocatori (quelli della Juventus. ndr) che conosce da tre anni e poi sta lavorando molto sulla voglia di affermazione dei giovani”.