Londra (Regno Unito), 31 ago. (LaPresse) – “Sono un alcolista, vivo giorno per giorno ma voglio uscirne. Sono determinato”. Dopo sette mesi di silenzio e dopo l’ultimo ricovero in ospedale per abuso di alcol, Paul Gascoigne rompe il silenzio con una intervista esclusiva al Daily Mirror. “So che posso uscirne. Non voglio la pietà di nessuno, voglio solo lo spazio per vivere la mia vita”, ha dichiarato il 46enne Gazza. “Gli ultimi giorni sono stati duri. Quando ho visto l’ambulanza, sapevo immediatamente che dovevo entrare dentro. In passato ho avuto delle sbronze che sono durate giorni, settimane, mesi. Questa volta avevo solo bevuto per poche ore, ma sapevo che se fossi andato all’ospedale sarei tornato OK e l’ho fatto”, ha detto ancora Gascoigne che era reduce da un periodo di più di sette mesi senza toccare alcolici.
L’ex centrocampista di Tottenham, Rangers e Lazio rivela che per circa un mese tifosi delusi hanno lanciato lattine e bottiglie di alcol sulla sua porta di casa. “E’ stato il tormento di ricevere un avviso di sfratto, che mi ha spinto a bere ancora”, ha detto una persona a lui vicina. Comunque ora vede questo incidente come un puntino sulla strada per il recupero e Gascoigne è determinato a sconfiggere i suoi demoni. “Quando sono uscito dall’ospedale, una delle prime cose che fatto è stata telefonare a miei figli e dire: ‘Ciao, sono tuo padre. Io sto bene'”. Mi hanno detto che sono orgogliosi di me per aver chiesto aiuto così in fretta”, ha rivelato Gazza. Per l’ex giocatore della nazionale inglese è la prima intervista concessa in 19 mesi. Gascogne racconta come tutto andava bene fino all’estate, poi la ricaduta. “Fino a poche settimane fa stavo alla grande”, racconta. “Andavo a pesca quasi tutti i giorni, giocavo a golf, mi tenevo in forma. Ero felice, felice come non lo ero stato per lungo, lungo tempo. Poi una notte ho improvvisamente sentito suonare il campanello ed è andata avanti così per tutta la notte”, rivela ancora Gazza.
Un gruppo di persone aveva scoperto dove abitava e si sono piazzati sotto casa sua. “I vicini hanno subito iniziato a lamentarsi”, riferisce Gascoigne. Proprio il timore di perdere la casa deve aver mandato nel panico l’ex calciatore. “Amo il mio appartamento, è il mio orgoglio e la mia gioia”, racconta Gazza. “Doverlo lasciare mi ha reso davvero triste”, rivela ancora Gazza. “Ho cominciato acquistando solo un paio di lattine di birra. Poi rapidamente sono diventate quattro e sono uscito fuori a comprare una bottiglia di gin”, prosegue Gazza. “A quel punto mentre stavo bevendo ho preso il telefono e ho chiamato la polizia chedendo loro di fermare questa gente che suonava il mio campanello a tutti le ore”, dichiara ancora. Quando sono arrivati per rispondere alla chiamata, i poliziotti hanno trovato Gazza nel suo appartamento ubriaco e angosciato. “Mi hanno chiesto se avevo bisogno di aiuto e ho detto di si”, racconta l’ex calciatore. A quel punto hanno chiamato un’ambulanza per portarlo al Poole Hospital dove è rimasto in rehab per quattro giorni. “Avevo bisogno di andare all’ospedale per smettere di bere”, ammetta Gascogne. “Non appena sono arrivato sapevo che sarei stato bene. Già dopo il primo giorno, mi sentivo davvero meglio. Ho iniziato a fare ginnastica, anche 800 flessioni e 900 addominali al giorno”, racconta ancora. Gascoigne racconta che segue una dieta a base di carne bianca magra, bagel e proteine per aiutarlo a recuperare. Nella sua lunga battaglia contro alcol e droghe, l’ex centrocampista della Lazio è stato in riabilitazione sette volte. Nel 2009, “tre volte” ha rischiato anche di perdere la vita.
L’anno scorso gli amici di Gascoigne, tra cui calciatori del calibro di Frank Lampard, John Terry e Wayne Rooney, ex campioni come Alan Shearer e Gary Lineker, hanno fatto una colletta per consentire a Gazza di effettuare un periodo di riabilitazione nella clinica di Cottonwood, in Arizona. L’ultimo periodo di riabilitazione di Gazza lo scorso gennaio in una clinica di Southampton. “No non penso debba andare in riabilitazione,” racconta con fermezza. “Avevo bisogno di andare in ospedale e ora mi sento meglio. Ora voglio solo tornare in forma ed essere lasciato da solo a vivere la mia vita”, ribadisce l’ex campione inglese. Anche se coperto da occhiali scuri – racconta il giornalista del Mirror – in effetti Gascoigne sembra star meglio. “Andrò a vedere due o tre nuovi appartamenti nei prossimi giorni,” racconta. “Voglio restare qui perchè mi piace stare vicino al mare, posso andare a pesca. Qui mi sento più felice”, dichiara ancora. “Sono grato per tutto il sostegno che ho avuto. Ma non mi sento che devo dire mi dispiace. Sono malato e ho passato un brutto momento. Ora voglio solo fare in modo che non accada di nuovo”, prosegue. Gascoigne vuole provare a rimettersi in piedi, ma ha rifiutato la proposta del suo ex allenatore Harry Redknapp, ora manager del Qpr, che gli ha offerto la possibilità di fare l’allenatore e che sarebbe anche andato lui a prenderlo ogni mattina. “Ho letto della proposta di Harry e gli sono grato, ma non credo di poter lavorare con Glenn (Hoddle, ndr), non dopo quello che è successo”, rivela a proposito della mancata convocazione da parte dell’ex ct inglese per i Mondiali del 1998. “Amo ancora il calcio ma ora sono più felice giocando a golf o andando a pesca”, conclude Gascoigne.