Conte nuovo ct:Tutti vorrebbero essere al mio posto, vivo per la vittoria. Punterò su blocco Juve

Roma, 19 ago. (LaPresse) – “Non posso non dire di essere emozionato, penso che oggi al mio posto vorrebbero esserci tutti gli allenatori di questo mondo a rappresentare l’Italia che insieme al Brasile è la nazionale più importante”. Queste le prime parole di Antonio Conte da nuovo ct della nazionale italiana. “Sono orgoglioso che il presidente abbia pensato a me. Sono molto contento”, ha aggiunto. “Colgo l’occasione per salutare Cesare Prandelli ct per quattro anni in cui ha compiuto un ottimo lavoro. Da parte mia un in bocca al lupo. Voglio ringraziare anche Arrigo Sacchi per il lavoro svolto per il nostro settore giovanili e quando vorrà le porte della Nazionale sono sempre aperte”, ha detto ancora Conte.

“Spero che la vittoria sarà una dolce condanna anche nella nazionale. Io vivo per cercare la vittoria”, ha aggiunto l’ex allenatore della Juventus.. “Abbiamo ottimi giocatori e se riusciremo a diventare una squadra, allora questo gap tecnico penso possa essere colmato”, ha aggiunto il neo ct. “Mi piacciono le sfide ardue, basta pensare a tre anni fa quando sono arrivato alla Juventus. Arrivo in un momento non semplice per l’Italia, ma sono convinto che possiamo risollevarci perché l’Italia deve tornare ai primi posti del Mondo”, ha detto ancora Conte. “Quando perdo, mi auguro capiti poco in Nazionale, per me c’è come una morte apparente. Io sono qui per portare la mia mentalità – ha spiegato ancora Conte – sono arrivato in un momento non facile per far capire la differenza che esiste tra vincere, perdere e pareggiare. Lavoreremo affinché la vittoria diventi una dolce condanna anche per la Nazionale”. “Spero si possa costruire qualcosa di importante attraverso i rapporti con gli allenatori, sperando in una minor intransigenza nel concedermi anche in momento poco opportuni i giocatori. E’ il talento che si deve mettere a disposizione della squadra, se faremo questo potremo fare grandi cose”, ha detto ancora Conte.

A proposito di Andrea Pirlo, il nuovo ct ha detto che “è un campione, per me grande punto di riferimento. Anche lui è tra i giocatori convocabili ed è inevitabile che viste le sue dichiarazioni post mondiale debba parlarne con lui – ha evidenziato – Voglio che mi dica cosa sente e che senta cosa ho da dirgli in maniera tranquilla e serena”. Non ci sarà più invece il codice etico. “Più che di codice mi piacerebbe definire la parola comportamento, a me piace essere pratico e terra terra”, ha aggiunto Conte, già proiettato sul doppio impegno con Norvegia e Olanda. “Con lo staff abbiamo già iniziato a studiare la Norvegia, anche se non abbiamo riferimenti per quest’anno. Prima di noi faranno due amichevoli con gli Emirati Arabi e l’Inghilterra, stiamo studiando su quanto fatto nel passato – ha spiegato – Siccome sono abituato a guardare partita per partita, prima pensermo all’Olanda e poi alla Norvegia”.

“Il ct spesso ha poco tempo per lavorare per questo si affida al blocco di certe squadra. E’ successo alla Spagna con il Barcellona, alla Germania con il Bayern. Noi cercheremo di lavorare su un groppo storico, quello della Juve, in base alle mie idee”, ha rivelato Conte. “Lavorare dieci giorni al mese è una grande sfida – ha aggiunto – Gli stage? Se avrò opportunità di lavorare un po’ di più rispetto al passato sono convinto che il calcio italiano saprà risollevarsi in tempi brevi. Una nazionale come l’Italia che ha quattro stelle deve tornare dove merita”. A chi gli chiede se non possa fare da ‘parafulmine’ a un movimento in crisi come quello italiano, Conte risponde che “sono contento di affrontare questa sfida intrigante in un momento non semplice – ha evidenziato – A me piace la sfida, piace quello che ho sentito dire in questi giorni. Il discorso fatto con il presidente ed il suo entourage mi ha dato entusiasmo, passione e voglia, io do tutto me stesso sul lavoro e lo chiedo anche agli altri”.

“Non ho cambiato idea dopo un anno e mezzo, per me quella è stata una squalifica ingiusta. L’ho pagata con grande dolore mio e della mia famiglia. Anche quello è stato un percorso che mi ha aiutato a crescere da un punto di vista umano e oggi essere qui credo sia la migliore risposta per tutti”. Antonio Conte si è espresso così a proposito della sua squalifica per omessa denuncia nell’ambito del calcioscommesse quando era allenatore del Siena. “Per me gli scudetti che ricordo più volentieri sono quelli che ho vinto io: cinque da calciatore e tre da tecnico. Sono quelli che ricordo di più e con grande gioia”, ha glissato invece l’ex tecnico bianconero sulla domanda di quanti scudetti abbia vinto la Juventus.