Roma, 1 ago. (LaPresse) – Il doppio incontro avuto ieri con il presidente del Coni, Giovanni Malagò, smorza la tensione nella corsa alla presidenza della Figc dopo una settimana bollente. I due candidati Carlo Tavecchio e Demetrio Albertini, comunque, continuano per la loro strada verso la data elettorale dell’11 agosto. Il consiglio federale andato in scena oggi a Roma, è stata l’occasione per una prova di dialogo fra le opposte fazioni. Ci sono stati anche momenti in cui il dibattito è stato piuttosto acceso (specie fra il consigliere federale Lotito ed i vertici dell’Aic a partire dal suo numero uno Damiano Tommasi) ma all’uscita chi ha preso la parola si è dimostrato maggiormente possibilista sulla volontà di trovare dei punti in comune, pur non cedendo sulle linee guida e sull’appoggio ai rispettivi candidati.
Tavecchio, nonostante il celebre scivolone su ‘Opti Pobà’ resta il favorito ed oggi ha voluto replicare in qualche modo al presidente del Coni, Giovanni Malagò, che ieri nel loro incontro durato 3 ore lo aveva invitato a “rispondere alla sua coscienza”. “La coscienza è individuale e non pubblica”, ha detto. Il presidente dei Dilettanti continua quindi la sua corsa e, numeri alla mano, resta il favorito. Mario Macalli, presidente della Lega Pro e fra i suoi sostenitori princiapli ammette comunque che: “Sarà difficile governare in queste condizioni nei prossimi due anni”, lo stesso scenario ipotizzato a Tavecchio da Malagò. L’altro candidato Demetrio Albertini, invece, mette in luce come sia necessario “spogliarsi del corporativismo e trovare una sintesi”. Nessuna possibilità comunque che l’ex centrocampista ritiri la sua candidatura. Lunedì Albertini sentirà Tavecchio poi potrebbe esserci nei primi giorni della prossima settimana un incontro, a 2 o anche a 3 con il presidente del Coni, Giovanni Malagò.
“La speranza è che, anche se in ritardo e non per colpa nostra, potremmo sederci a un tavolo, fissare cinque-sei punti seri, di impatto, e comprensibili per l’opinione pubblica che ci guarda e per i tifosi”. Gli fa eco il numero uno dell’Assoallenatori Renzo Ulivieri avvertendo però allo stesso tempo che non ci saranno inciuci perché “la gente non capirebbe un accordicchio”. Dal lato Assocalciatori il presidente Damiano Tommasi dice che l’Aic: “E’ concentrata sulla cadidatura di Albertini e sul cercare di far capire che Demetrio potrebbe essere un buon presidente federale”. Su Tavecchio, invece, il referente dei calciatori si limita a dire che “purtroppo c’è una vicenda di cui non si può non tener conto e che nei prossimi giorni potrebbe portare a cambiamenti di situazione”. Tutto gli scenari restano quindi ancora aperti. Al suo ultimo Consiglio Federale prima del commiato nell’assemblea elettiva dell’11 agosto resta infine giustamente imparziale Giancarlo Abete, presidente dimissionario della Figc. “Qualsiasi cosa io dica sarebbe intepretato come critica o appoggio verso uno dei candidati mentre io sono un soggetto che ha il dovere di mantenere la sua terzietà”, ha argomentato come, del resto, il suo ruolo istituzionale gli imponeva.