Presidenza Figc: Tavecchio resta in pole, ma ancora nessun candidato

Roma, 18 lug. (LaPresse) – Proseguono le grandi manovre verso l’assemblea elettiva della Figc in programma il prossimo 11 agosto. Sono 278 i delegati (20 Serie A, 21 Serie B, 60 Lega Pro, 90 Dilettanti, 52 Atleti, 26 Tecnici, 9 Arbitri) che saranno chiamati ad eleggere il nuovo numero uno del calcio italiano dopo le dimissioni irrevocabili presentate da Giancarlo Abete al termine della fallimentare spedizione al mondiale brasiliano. Dopo toccherà alla nomina del commissario tecnico ma, in questo momento, l’argomento è in secondo piano visto che ad oggi, e la scadenza è fissata per il 27 luglio, non ci sono ancora candidature ufficiali. Il favorito resta Carlo Tavecchio, ‘candidato in pectore’.

Il presidente dei Dilettanti parlando a margine del consiglio Figc andato in scena a Roma ha dato parere positivo all’asse Agnelli-Lotito creatosi ieri in Lega Serie A (e che si potrebbe riprodurre in Figc con i due nominati consiglieri federali, ndr). “E’ nell’interesse del sistema che ci sia una pax nella Lega più importante. Se questo avviene è un bene per tutti”, ha detto Tavecchio. I due sono stati incaricati dall’Assemblea della Lega A di stilare un programma da sottoporre agli eventuali candidati alla presidenza federale. “Il programma non lo fa la Lega ma il presidente – ha sottolineato a riguardo Tavecchio – poi le Leghe lo controllano. Si presentano le idee e le proposte. Le componenti e le leghe dovranno vederle. Chi vivrà vedrà”. Salvo ribaltoni ad oggi improbabili la prossima settimana il numero uno dei Dilettanti presenterà la sua candidatura visto che, dopo gli ultimi sviluppi, può potenzialmente attingere da un bacino di circa 200 voti all’interno delle Leghe e dall’Aia.

Resta da capire se quella di Tavecchio sarà o meno una candidatura unitaria o se, invece, Assocalciatori ed Assoallenatori ne proporranno una alternativa. “Candidatura unica? Mi sembra ancora di no – ha spiegato il presidente Aic, Damiano Tommasi – C’è ancora una settimana di tempo. L’importante è dare un segnale importante al sistema ma mi sembra che in questo momento l’unità di intenti sia quella di aspettare”. Nel caso il nome da proporre sarebbe quello di Demetrio Albertini, attualmente vice presidente Figc. “Personalmente non ho chiesto e non mi hanno dato nessun mandato di andare – ha dichiarato – Ricevo tante telefonate trasversali, mi chiedono di trovare il consenso ma capisco anche che per qualcuno il problema è che sono stato un calciatore. Ricevo telefonate e ascolto, finora ho fatto questo …”. A spiegare meglio di tutti il quadro della situazione in merito il numero uno degli allenatori Renzo Ulivieri. “Albertini è abbastanza neutrale, così come ha svolto la sua funzione di vice presidente e convergenze ne potrebbe trovare – ha argomentato – Convincerlo? Deve essere lui a convincere noi ed a convincere nell’altro campo con dei colloqui”.