Belo Horizonte (Brasile), 8 lug. (LaPresse) – Da questa sera i sonni dei brasiliani saranno infestati da un nuovo ‘Maracanazo’. Nel 1950, la beffa dell’Uruguay: oggi, la disfatta, anzi l’umiliazione, ha la firma di una Germania straripante in quello che sarà ricordato come il ‘Mineirazo’ 2014. A Belo Horizonte il primo atto della sfida tra Sudamerica ed Europa termina con un epilogo che nessuno avrebbe mai osato solo immaginare: 7-1 per i tedeschi di Loew. Un ko pazzesco che getta nella disperazione una nazione, quella brasiliana, costretta ad assistere ad un match a senso unico, dove i tedeschi fanno, semplicemente, quello che vogliono. I giochi si chiudono già nel primo tempo con i ‘Panzer’ capaci di siglare cinque reti in appena 29′.
Fragile, anzi nulla, la resistenza di una Selecao scesa in campo con le pesantissime assenze dell’infortunato Neymar e dello squalificato Thiago Silva. Ma sono alibi che non possono essere tollerati per una nazionale che aspirava a dominare il torneo e da ben 38 anni non perdeva tra le mura amiche. Invece, è il mesto addio sogni di gloria per uno Scolari che da domani salirà sul banco degli imputati di fronte ad un tribunale formato da 200 milioni di tifosi suoi connazionali. Continua, invece, nel modo più esagerato, il cammino degli uomini di Loew, protagonisti di una prestazione semplicemente impressionante e condita dal record storico di Klose e dalle doppiette di Kroos e Schurrle. Il messaggio lanciato con lo show di Belo Horizonte ad Olanda e Argentina, domani avversarie nella seconda semifinale, è chiaro.
Scolari sceglie a sorpresa Bernard come sostituto di Neymar nel tridente formato con Hulk ed Oscar a supporto dell’unica punta Fred. In difesa, dal primo minuto, confermato Maicon sulla fascia destra. A rilevare al centro lo squalificato Thiago Silva è Dante. Nessuna novità nell’undici titolare della Germania rispetto a quello che ha battuto nei quarti la Francia. In attacco Low concede nuovamente fiducia a Klose dal 1′, Lahm parte ancora in difesa, sulla fascia destra. Tedeschi spietati e a segno con una facilità che nemmeno nelle partitelle dell’oratorio. Bastano 11 minuti a Muller per battere Julio Cesar deviando in piena libertà l’angolo di Kroos. Gravi, manco a dirlo, le colpe di una difesa orfana del faro Thiago Silva. Al 23′ è già 2-0 Germania: bellissima l’azione, con Muller che lanciato da Kroos mette indietro per Klose. Respinta di Julio Cesar, ribattuta del laziale che sale a quota 16 e diventa il miglior marcatore di tutti i tempi nella storia dei Mondiali, staccando Ronaldo. Scolari è semplicemente impietrito. I verdeoro, in bambola: pare che i giocatori non sappiano cosa fare in campo. Due minuti dopo, il tris di Kroos sul lancio dell’infermabile Lahm. Sugli spalti, si spegne la torcida per dare spazio alle lacrime. Qualcuno già lascia gli spalti. L’attacco della Selecao rimpiange come non mai Neymar.
E il supplizio per i padroni di casa non è finito. Ancora Kroos ruba palla, duetta con Khedira e cala il poker a porta vuota. Lo stesso centrocampista del Real, servito da Ozil, ha l’occasione per battere uno Julio Cesar sempre più sconsolato (29′). Poco dopo, solo la provvidenziale deviazione di Fernandinho sul destro dal limite di Kroos evita ai sudamericani il 6-0. Poco cambia perché dagli spalti sono già partiti i fischi per Scolari, reo di aver messo in campo una formazione inguardabile ed in particolare aver scelto un Bernard non certo all’altezza di colui che dovrebbe non far rimpiangere, Neymar. Il sogno Mondiale, per il Brasile, finisce dopo mezz’ora con l’epilogo più incredibile. Mai nella storia ai Mondiali la Selecao aveva chiuso il primo tempo con un passivo così pesante: il precedente parla di uno 0-3 subito dalla Spagna nel 1934.
Per Scolari, provare a dare nell’intervallo la scossa ad una squadra praticamente mai scesa in campo è un miracolo più che un’impresa. Il tecnico tenta le mosse Paulinho e Ramires: fuori Fernandinho e Hulk, uno dei peggiori. Low può permettersi di far rifiatare Hummels inserendo Mertesacker. Se non altro la Selecao prova a salvare, se possibile, l’onore impegnando Neuer, complice il comprensibile calo di concentrazione della Germania: ma il miglior portiere del Mondiale dice ‘no’ a Oscar e poi su Paulinho. Al quarto d’ora Klose si riceve la sua meritata dose di applausi lasciando il testimone a Schurrle. Julio Cesar salva sul sinistro a giro di Muller ma deve nuovamente inchinarsi sul destro del nuovo entrato, servito basso da Lahm (25′). Scolari risparmia i minuti restanti al pessimo Fred e manda in campo Willian, alla vigilia il candidato numero uno a sostituire Neymar.
Il calvario del Brasile sembra non avere fine: nel silenzio surreale del Mineirao, ormai rassegnato, Schurrle sigla con un sinistro di controbalzo il settimo gol di una serata pazzesca. Ormai, con una Germania che non ha certo bisogno di alzare i ritmi ma che non rinuncia a fare la partita ed una Selecao suonata come un pugile, si attendono solo più i titoli di coda con i minuti scanditi dagli ‘olè’ beffardi del pubblico di casa ad accompagnare ogni tocco di palla dei tedeschi. E non può certo consolare il gol in pieno recupero di Oscar, che salta Boateng e batte in uscita un arrabbiatissimo Neuer: il portiere teneva a finire il match imbattuto. Ma sono dettagli, per un giocatore pronto a dare l’assalto al titolo nell’ultimo atto del Maracanà, dove invece mancherà un Brasile che da domani dovrà iniziare una ricostruzione dalle macerie di una disfatta inimmaginabile.
BRASILE-GERMANIA 1-7
Marcatori: 11′ Muller, 23′ Klose, 25′ e 26′ Kroos, 29′ Khedira, st 24′ e 34′ Schurrle, 46′ Oscar.
Brasile: Julio Cesar, Maicon, David Luiz, Dante, Marcelo, Fernandinho (1′ st Paulinho), Luiz Gustavo, Bernard, Hulk (1′ st Ramires), Oscar, Fred (25′ st Willian). All. Scolari.
Germania: Neuer, Hoewedes, Hummels (3′ st Mertesacker), Boateng, Lahm, Khedira (30′ st Draxler), Schweinsteiger, Ozil, Kroos, Muller, Klose (13′ st Schurrle). All. Loew.
Arbitro: Rodriguez Moreno (Mes).
Note. Ammonito: Dante (B).
COMMENTA LA PARTITA