Città del Vaticano, 12 giu. (LaPresse) – “Possa questa Coppa del Mondo svolgersi con tutta la serenità e la tranquillità, sempre nel reciproco rispetto, nella solidarietà e nella fraternità tra uomini e donne che si riconoscono membri di un’unica famiglia”. E’ questo l’augurio espresso da Papa Francesco in occasione del Mondiale di calcio al via oggi in Brasile, con l’auspicio che “oltre ad una festa di sport, questa Coppa del mondo di calcio possa trasformarsi in una festa di solidarietà tra i popoli”, ha aggiunto Bergoglio nel corso di un videomessaggio trasmesso dalla tv brasiliana ‘Rete Globo’ e riportato da Radio Vaticana. “Lo sport infatti è uno strumento per comunicare i valori che promuovono il bene della persona umana e aiutano a costruire una società più pacifica e fraterna – prosegue il Papa – Pensiamo alla lealtà, alla perseveranza, all’amicizia, alla condivisione ed alla solidarietà”.
Papa Francesco ha poi sottolineato l’importanza dell’allenamento nella pratica sportiva. “Nella vita è necessario lottare, ‘allenarsi’, impegnarsi per ottenere risultati importanti. Lo spirito sportivo ci rimanda in tal modo, un’immagine dei sacrifici necessari per crescere nelle virtù che costruiscono il carattere di una persona – ha evidenziato Bergoglio – Se per migliorare una persona è necessario un ‘allenamento’ intenso e continuo, ancora più impegno dovrà essere investito per arrivare all’incontro e alla pace tra individui e tra i popoli ‘migliorati'”. Fondamentale anche il fair play perché “il calcio può e deve essere una scuola per la formazione di una cultura dell’incontro, che porti armonia e pace tra i popoli. Per vincere – afferma il Papa – bisogna superare l’individualismo, l’egoismo, tutte le forme di razzismo, di intolleranza e di strumentalizzazione della persona umana. Quindi, essere ‘individualisti’ nel calcio rappresenta un ostacolo al successo della squadra; ma se siamo ‘individualisti’ nella vita, ignorando le persone che ci circondano, ne riceve un pregiudizio l’intera società”.
Infine Papa Francesco ha sottolineato che “il segreto della vittoria sul campo, ma anche nella vita, risiede nel saper rispettare il mio compagno di squadra, come pure il mio avversario. Nessuno vince da solo, né in campo, né nella vita! Che nessuno si isoli e si senta escluso – ha ribadito Bergoglio – E, se è vero che al termine di questi Mondiali, solamente una squadra nazionale potrà alzare la coppa come vincitore, imparando le lezioni che lo sport ci insegna, tutti saremo vincitori, rafforzando i legami che ci uniscono”.