Mondiali 2014, Albertini: campo di Manaus è una trappola, ma noi siamo pronti

Dal nostro inviato Antonio Martelli

Mangaratiba (Brasile), 12 giug. (LaPresse) – E’ ormai tutto pronto per la partenza dell’Italia alla volta di Manaus, dove sabato gli Azzurri esordiranno contro l’Inghilterra. La trasferta nella metropoli situata in piena foresta amazzonica, sulle rive del Rio Negro, è stata fin da subito molto temuta. La preoccupazione principale resta il clima, con temperature oltre i 30 gradi e tassi di umidità sempre intorno al 60/70%. Inoltre è sempre dietro l’angolo il rischio di autentici acquazzoni tropicali, con precipitazioni molto intense. Ma nelle ultime ore è emerso il problema non di poco conto delle pessime condizioni del terreno di gioco dello stadio Arena Amazzonia. A lanciare l’accusa sono stati i tabloid inglesi, secondo cui il manto erboso non sarebbe assolutamente pronto visto che si presenta, a soli tre giorni dalla gara, in pessime condizioni: in alcune zone del campo, l’erba sarebbe addirittura inesistente. “Sapevamo formalmente che poteva esserci dell’erba bruciata, dobbiamo capire la situazione ma non cambia niente. Non c’è preoccupazione, giocheremo la nostra partita a Manaus, vedremo per i giocatori”, ha rassicurato questa mattina il vicepresidente Demetrio Abertini.

Secondo i dirigenti che sono stati all’interno dello stadio in questi giorni, il terreno è funzionale ma non completamente finito. La Federazione italiana ha a sua volta inviato un emissario per verificare le condizioni, come ha spiegato ancora Abertini. “Avevamo notizie precedenti – ha detto – ieri la nostra delegazione ha raggiunto Manaus e a breve ci daranno un’informativa più dettagliata. Forse il campo non sarà in perfette condizioni, ma siamo nell’ordine delle ipotesi e non delle certezze”. Al di fuori dall’impianto, alcuni operai starebbero ancora applicando uno strato di asfalto. Lo stadio, da 46mila posti, è stato realizzato appositamente per il Mondiale e il campo era in ottime condizioni quando il commissario tecnico inglese Roy Hodgson ha visitato la città nel mese di febbraio, prima di un workshop Fifa. Ma la superficie di gioco ha subito numerosi interventi di emergenza negli ultimi mesi a causa dell’uso eccessivo di fertilizzanti sulla superficie di gioco. L’Inghilterra ha deciso nelle ultime ore di non effettuare la rifinitura nell’Arena Amazzonia, preferendo preparare la partita nel suo quartier generale a Manaus. Non sarà così per l’Italia. “Noi domani ci alleniamo regolarmente a Manaus e proseguiamo il nostro programma fatto da mesi e per sfruttare al meglio i tempi a disposizione, penso sia molto importante l’allenamento pre partita”, ha detto Albertini.Per quanto riguarda invece l’altro tema caldo di questa trasferta, la sicurezza e il rischio di manifestazioni di protesta contro la Fifa, il vicepresidente federale è sereno: “La squadra è super protetta e controllata, non ci hanno detto niente di più”. Parlando della squadra, invece, Albertini ha raccontato di un “clima sereno, oggi inizia la Coppa e vedremo la prima partita del Mondiale: si entrerà nel clima giusto”. “Poi inizierà a sentire la tensione, ma quello è normale in manifestazioni così importanti”, ha aggiunto. Il vicepresidente Figc ha poi parlato della particolare condizione della Nazionale, isolata a 100 km da Rio e lontana da quello che è il clima Mondiale: “I tifosi ci mancano un po’, ma troveremo l’occasione per incontrarli e vivere insieme questo Mondiale”. “E’ un ritiro anomalo – ha ammesso – le condizioni del Brasile sono diverse rispetto ai precedenti Mondiali. La fortuna è avere un campo nel nostro albergo, così ci sono meno spostamenti difficoltosi”. Comunque, Albertini ha concluso parlando del suo futuro: “Tutti siamo concentrati sul Mondiale, poi quello che succederà dopo vedremo”.