Mondiali 2014, Pirlo tra Juve e Brasile: Felice per il rinnovo, ora voglio la Coppa

Dal nostro inviato Antonio Martelli

Mangaratiba (Brasile), 11 giu. (LaPresse) – E’ il grande giorno di Andrea Pirlo a Mangaratiba. Fresco di rinnovo con la Juventus fino al 2016, il centrocampista bresciano è stato il protagonista unico della consueta conferenza stampa di Casa Azzurri. Il Campione del Mondo 2006 oggi ha ricevuto in ritiro anche la visita di Juninho Pernambucano, ex centrocampista brasiliano del Lione, citato da Pirlo come fonte di ispirazione nella sua autobiografia per i calci di punizione. Tra i due c’è stato un simbolico scambio di maglie, con Juninho che ha regalato all’azzurro anche una maglia della Seleçao con il numero 21 e il suo nome. “Ma non mi risulta possa prendere la cittadinanza brasiliana”, ha scherzato Pirlo. L’ex Lione ha riconosciuto in Pirlo “un grande giocatore, migliore di me. E’ un onore essere stato citato nel suo libro”. Di fronte a una selva di fotografi e giornalisti provenienti da tutto il Mondo, Pirlo ha parlato a tutto campo a partite ovviamente dalla prosecuzione del rapporto con la Juve. “Sono molto contento, ringrazio il presidente e la società. Qui ho trovato un ambiente vincente e dove si sta bene”, ha detto Pirlo. Chiusa la parentesi del rinnovo con i bianconeri, si è passati subito a parlare di Mondiali e di Nazionale. Il serafico Pirlo ha dimostrato subito una grinta e consapevolezza nelle possibilità azzurre e non ha usato mezzi termini: “Non mi accontento di passare solo il primo turno. L’obiettivo deve essere sempre il massimo, abbiamo una squadra competitiva per arrivare fino in fondo”.

“L’importante è crederci e lavorare tanto”, ha detto ancora Pirlo. Sugli esperimenti effettuati da Prandelli in questi ultimi giorni sul centrocampo, il regista azzurro ha detto: “Abbiamo provato una soluzione con un mediano davanti alla difesa e due centrocampisti più liberi di creare in mezzo al campo. Ci piace e lavoriamo per migliorare”. Pirlo ha parlato anche di Marco Verratti, da molto considerato il suo erede e in corsa per una maglia da titolare contro l’Inghilterra: “Non c’è nessun problema con Marco, è facile giocare con chi è bravo. E’ molto giovane ma ha già esperienza internazionale, ha giocato partite importanti e ha dimostrato personalità”. Capitolo Inghilterra, una sfida sempre affascinante per quello che è stato definito dai giornalisti britannici ‘il Maestro’. “Ha giocatori nuovi e giovani, con facilità di corsa. Sappiamo come affrontarli, li abbiamo studiati in questi giorni. Siamo due squadre che giocano in modo diverso e per questo tra di noi sono sempre ottime partite. Ce la giocheremo alla pari”, ha detto. Sulla questione ambientale con il clima umido di Manaus, il regista azzurro è sereno: “Il clima non è un problema solo nostro, ma anche dell’Inghilterra, Abbiamo fatto una buona preparazione, anche sotto l’ aspetto dell’alimentazione e dell’idratazione. Inoltre potranno essere importanti i time-out”. Per quanto riguarda Balotelli, infine, Pirlo ha rassicurato tutti: “Mario si sta allenando come gli altri e il gol arriverà”.

Questo sarà l’ultimo Mondiale di Pirlo, è lui stesso a confermarlo: “Penso di finire con la Nazionale dopo il Mondiale. Ho una certa età e sarebbe inutile continuare perché è giusto lasciare spazio ad altri. Poi se c’è bisogno di me non c’è nessun problema”. E quale modo migliore di chiudere la carriera in azzurro che giocare un Mondiale proprio in Brasile “la patria di tanti grandi giocatori, speriamo che sia un’edizione da ricordare”, ha rivelato. L’anno scorso Pirlo ha ricevuto uno degli omaggi più belli per un calciatore proprio in Brasile: l’ovazione dello stadio Maracanà. “E’ stata una grande e emozione e rimarrà sempre un bel ricordo”, ha detto. Sul fatto che sia solo da pochi anni diventato una star mondiale, il numero 21 azzurro ha replicato: “Io cerco sempre di giocare bene, poi siete voi che fate diventare qualcuno una star mondiale”. Fuoriclasse assoluto in campo, campione anche di modestia. A chi gli chiede se le speranze dell’Italia ai Mondiali dipendono dalle sue prestazioni, Pirlo ha sottolineato l’importanza del gruppo: “L’Italia non dipende solo da me, c’è bisogno dell’apporto di tutti per arrivare fino in fondo. Siamo in 23 e bastano anche 10 minuti ad un giocatore per essere importante”.