Dal nostro inviato Antonio Martelli
Mangaratiba (Brasile), 10 giug. (LaPresse) – La pioggia torrenziale che si è abbattuta questa mattina su Mangaratiba e sull’allenamento dell’Italia ha fatto tornare di attualità l’incognita clima. La comitiva azzurra è stata accolta la scorsa settimana da un’afa opprimente, con un tasso di umidità molto alto che ha costretto lo staff azzurro ad alcuni accorgimenti. I preparatori hanno invitato i giocatori a bere poco ma con frequenza per essere sempre idratati. A distanza di pochi giorni le condizioni al Portobello Resort sono completamente cambiate, con temperature calate di quasi dieci gradi e un tasso di umidità superiore all’80%. E questo è niente rispetto all’inferno che gli Azzurri troveranno a Manaus. Sono gli stessi cronisti brasiliani a mettere in guardia sulle condizioni che troveranno nella città immersa nella foresta amazzonica. Temperature intorno ai trenta gradi anche nell’ora della partita (le 18.00 ora locale) e un’umidità superiore al 70% che renderà la vita durissima ai 22 giocatori in campo. Proprio a causa dell’alta umidità, durante tutto l’anno l’aria è afosa e pesante. Le precipitazioni sono intense quasi tutto l’anno e non è da escludere che si giochi sotto la pioggia.
L’acqua potrebbe essere una costante nelle tre partite dell’Italia nella fase a gironi: anche a Natal, infatti, c’è un clima fortemente caratterizzato dalle piogge nei mesi tra maggio e luglio. Essendo molto vicini all’equatore, le temperature sono calde tutto l’anno e con poche differenze. Situazione analoga a Recife, città sulla costa atlantica situata più a sud di Natal. Per la Nazionale le difficoltà aumenteranno dal fatto che contro Costa Rica e Uruguay si giocherà alle 13.00 ora locale. Soprattutto nella sfida contro i centroamericani il fattore climatico rischia di giocare un ruolo fondamentale, essendo i nostri avversari certamente più abituati a giocare in queste condizioni. Non a caso, su richiesta proprio del nostro ct Prandelli, la Fifa ha dato l’ok per l’eventualità di far effettuare due time-out, uno per tempo, nel corso delle partite. In casa azzurra si respira comunque ottimismo da questo punto di vista, ieri è stato il ct in persona a tranquillizzare tutti: “I dati in nostro possesso sono molto buoni, nelle gambe abbiamo la benzina per arrivare fino in fondo”.