Parigi (Francia), 5 giu. (LaPresse) – “Da un pranzo di lavoro con un collega mi ritrovo ad avere a che fare con un complotto di stato e con un’operazione montata in tutti le sue parti di cui non so nulla. Onestamente mi fa male, non si scherza”. Il presidente dell’Uefa Michel Platini in un’intervista rilasciata all’Equipe si difende dalle accuse della stampa inglese secondo cui avrebbe avuto un ruolo di rilievo nell’assegnazione del Mondiale in Qatar. “Questo collega, l’avrò visto diecimila volta in 15 anni – ha proseguito l’ex giocatore della Juventus – Mi rendo conto che dietro c’è qualcuno, qualcosa, delle persone che hanno organizzato tutto questo, lo sento. Può essere la Fifa? Non ne ho alcuna prova, non so chi c’è dietro. Ma penso che ci siano molti interessi in gioco, per quelli che stanno alla Fifa, quelli che vogliono andarci e quelli che sperano di esserci un giorno. Sento di dare fastidio come persona, sta diventando una situazione pesante”.
In merito alla controversia sulla assegnazione al Qatar dei Mondiali del 2022, Platini ha risposto che “non mi pento di nulla, credo sia stata la scelta giusta per la Fifa ed il calcio mondiale – ha ammesso il presidente dell’Uefa – Ma se la corruzione fosse provata, bisognerebbe fare delle nuove votazioni e imporre delle sanzioni. Blatter ha detto che è stato un errore? Nessuno sa per chi ha votato, è come una partita a poker. Io avrei potuto dire che ho votato per gli Stati Uniti, invece ho scelto il Qatar. Chi potrebbe dimostrare il contrario? Sono sempre stato trasparente, in futuro non so se continuerò a rivelare le mie votazioni”.