Dal nostro inviato Attilio Celeghini. Vittorio Veneto (Treviso), 28 mag. (LaPresse) – Nairo Quintana non ci sta. Il giorno dopo il giallo della discesa con lo Stelvio, la maglia rosa replica alle critiche di chi lo accusa di aver ignorato le indicazioni della direzione di gara in merito alla, ormai, famigerata ‘safety bike’. Un caso che rimane tuttora aperto, con i team che ribollono e chiedono di rivedere la classifica finale della tappa. Per adesso, l’unica cosa che il colombiano della Movistar deve affrontare è il malumore palesemente espresso da alcuni avversari. Dopo l’arrivo in Val Martello, qualcuno non ha voluto stringergli la mano: “Sono quelli che non accettano la sconfitta”, li etichetta senza troppi giri di parole. Quintana però sottolinea come tanti si siano invece congratulati con lui. In quanto alla polemica, il colombiano continua a mostrare incredulità: “Non è successo niente di quello su cui si sta dibattendo. I direttori sportivi continuano a polemizzare, ma non sanno nulla. Chi era lì e quelli davanti alla televisione – insiste – hanno visto che cos’è successo veramente”.
Eppure, c’è chi tra gli avversari chiede di togliere 2′ dalla classifica del colombiano. Il tempo che, a giudizio di chi accusa, il colombiano ha guadagnato dall’attacco sulla discesa dello Stelvio: “Non so se è uno scherzo, mi viene da ridere”, commenta la maglia rosa. “Non sono mica sceso in automobile. Ero sulla bicicletta, lungo la stessa strada che hanno fatto tutti. Se mi fossi attaccato a qualche auto o avessi abbreviato il percorso, capirei la sanzione. Invece, ho fatto il percorso che hanno fatto gli altri e ho vinto. Non capisco perché dicono di volermi togliere quei minuti”. Si prova a lasciare per un attimo da parte i veleni, proiettandosi al Giro che verrà. In fondo, c’è ancora una maglia rosa da difendere e Quintana non è tipo da mettere da parte l’orgoglio: “Ci sono due tappe adatte alle mie caratteristiche. Combatterò con la grinta di un leader e della mia squadra. Se proverò ad attaccare? Al momento penso solo a difendermi”.
Invece sa bene, Quintana, che solo un’impresa nella cronoscalata di Cima Grappa e nella tappa decisiva dello Zoncolan potrebbe cancellare tutti i dubbi che aleggiano sulla sua maglia rosa. “Ho dimostrato di avere i mezzi per essere dove mi trovo adesso”, mette in chiaro il colombiano che rievoca i rimpianti per Oropa, “dove non stavo bene. Se sarò in buona forma – dice – continuerò a mettere in mostra le mie capacità”. E dovrà tirarle fuori tutte, Quintana, visto che si sussurra che molti team con il dente avvelenato potrebbero stringere un’alleanza contro di lui. Il corridore della Movistar non ne sembra preoccupato: “Il Giro è molto complicato perché ci sono anche queste trame. Forse pensano di farlo, ma – prosegue – io ho fiducia nella mia squadra. Siamo ancora in nove e in buona forma. Inoltre, ho amici nel gruppo che possono essere miei alleati. Cercherò di difendermi e fare attenzione alle trappole”. Mai come in queste ore, si avverte la solitudine del numero uno.