Milano, 10 apr. (LaPresse) – “Il mio futuro? Non ci sto pensando, adesso mi sto concentrando sul periodo brutto dell’Inter e ho voglia di fare bene e aiutare la squadra a risollevarsi. Poi parlerò con il club e vedremo il da farsi. Al momento non ho parlato con nessuno dell’Inter”. Lo ha detto Walter Samuel nel corso di una lunga intervista alla Espn. Il difensore argentino ha ribadito la sua intenzione di giocare per almeno un’altra stagione, anche lontano dall’Inter.
“Ho parlato con la mia famiglia – ha spiegato The Wall – a me interessa giocare, non mi interessa dove. Non voglio dire nulla, però, per il rispetto dell’Inter. Voglio tenere per me quello che penso. Mi piacerebbe giocare un altro anno dovunque”. Per quanto riguarda invece dopo la fine della carriera di calciatore, Samuel non ha escluso la possibilità di allenare. “Ho avuto tanti grandissimi allenatori, al momento ho ancora la mentalità da giocatore, ma mi piacerebbe. Prima dicevo che non avrei fatto l’allenatore, ora dico che magari proverò, cercando di prendere qualcosa da ognuno degli allenatori che ho avuto”, ha dichiarato il centrale sudamericano.
Samuel ha quindi parlato del momento che sta attraversando l’Inter. “E’ stata una sfortuna dover subentrare a Juan nella gara con il Bologna – ha ammesso – perché quest’anno la squadra ha bisogno di andare in Europa. Ce lo auguriamo tutti, giocatori e presidente. Fisicamente sto bene ora che mi sono ripreso. Il secondo infortunio della stagione è stato molto grave, ma fortunatamente adesso sto bene”.
“Io vorrei sempre giocare. L’importante è rimanere concentrati per andare in Europa – ha detto ancora – perché l’Inter merita di tornarci. Stiamo vivendo un momento di transizione come succede ad altri club nel passato. E’ un paio di anni che stiamo cercando di formare un nuovo gruppo per tornare a vincere. Adesso è cambiato anche il presidente, non è una scusa, ma è sicuramente un cambiamento che ha influito sul nostro rendimento”.
Dopo il Triplete però all’Inter è cambiato tutto. “E’ difficile tornare sui livelli dell’Inter di Mourinho e di Mancini perché da quel gruppo sono andati via molti giocatori, ma è normale perché c’erano già calciatori vicini al ritiro”, ha concluso Samuel.