Leonardi: Cassano resta al Parma. Speriamo di guastare festa alla Roma

Milano, 2 apr. (LaPresse) – “Cassano è logico che resta al Parma, per Paletta e Biabiany vedremo”. Così Pietro Leonardi, direttore generale del Parma, ospite negli studi di SkyTg24 a proposito dei tre gioielli della squadra emiliana. “Le qualità di Cassano sono sopra la media, in estate è venuta fuori questa opportunità nell’ambito della cessione di Belfodil e non ci si è pensato un minuto. Abbiamo deciso di fare questo passo – spiega il dirigente gialloblu – con la volontà di vincere la contrarietà di tutti. Cassano sta mantenendo quello che mi ha promesso quando l’ho intontrato la prima volta. Gli auguro di guarire presto e di andare al Mondiale”.

Per quanto riguarda invece il futuro di Paletta e Biabiany, Leonardi spiega: “Prima di tutto vogliamo finire il campionato e cercare di raggiungere l’Europa, non ci arrendiamo. Quello potrebbe essere un aspetto che possa spingere i giocatori a restare anche di fronte ad offerte importanti di altre squadre. D’altronde è già capitato a gennaio con Paletta che ha rifiutato tanti soldi dall’Hoffenheim e Biabiany che ha detto di no alla Lazio”.

“Speriamo di guastare la festa alla Roma”. Così ancora Leonardi a poche ore dal recupero di campionato contro i giallorossi. Tornando alla sconfitta contro la Lazio, il dirigente gialloblu aggiunge: “Non credo ad un Parma appagato, capitano delle giornate in cui c’è la stessa determinazione come le altre. Contro la Lazio avevamo raggiunto comunque l’ obiettivo ma evidentemente è destino che contro di loro dobbiamo perdere negli ultimissimi minuti”. Guardando alla sfida di questa sera, Parma che sarà privo di Cassano e Paletta. “Non siamo un club che parla di assenze o di arbitri, siamo fiduciosi su chi scenderà in campo oggi. Affrontiamo una squadra che ha fatto 70 punti, il che la dice tutta del suo valore”, spiega ancora Leonardi.

Da dirigente e assiduo frequentatore delle riunioni in Lega calcio, Leonardi parla anche del momento che sta attraversando il calcio italiano e sulle proposte per rilanciarlo. “Io sono contrario a ridurre il campionato a 18 squadre, non è quella la chiave. Bisogna riformare altre situazione che però non vengono prese in considerazione, come ad esempio l’introduzione delle seconde squadre come in Spagna”. “In verità io penso che in Italia, rispetto ad altri paesi, si gioca poco. A parte le squadre che vanno in Europa, poi per le compagini di Serie A c’è di fatto un turno di Coppa Italia. Non è possibile per giocatori che sono delle alternative fare 4 partite all’anno”, conclude Leonardi.