Roma, 21 mar. (LaPresse) – “Ci sono quattro squadre favorite, forse quelle più forti, e poi ci sono tante altre. Noi vogliamo arrivare preparati da un punto di vista fisico e psicologico perché abbiamo un girone particolarmente impegnativo. Non siamo spaventati perché abbiamo fatto questa esperienza l’anno scorso e sappiamo le difficoltà che andremo a trovare”. Lo dice il ct della Nazionale Cesare Prandelli, ai microfoni di Rtl 102.5 in un’intervista esclusiva andata in onda questa mattina nel programma “Non Stop News”. “Le sensazioni sono tutte buone, nonostante ci sia già un preclima Mondiale, ma quello che dobbiamo fare noi è la preparazione a livello organizzativo e logistico, e da questo punto di vista le cose stanno andando bene”, aggiunge il commissario tecnico. Prandelli parla poi di alcuni giovani che, forse, non sono sbocciati come secondo le aspettative: “Noi abbiamo un settore giovanile importante – racconta – Fino a 17-18 anni c’è una buona competizione nei confronti delle altre nazionali poi c’è un fermo, c’è uno stacco, dobbiamo capire il perché: se è un discorso di fiducia, un discorso di autostima, se è un discorso di uscire da una situazione critica che inizialmente tutti i ragazzi possono avere. C’è una concorrenza forte e quindi sì, qualcuno ha trovato delle difficoltà”.
STAGE – “Siamo stati soddisfatti dei tre giorni di stage fatti a Roma – commenta il mister azzurro – c’erano 6-7 ragazzi della Serie B interessantissimi. Dobbiamo renderci conto che fra poco saranno loro i protagonisti della maglia azzurra perché le percentuali sono abbastanza spietate, il 38-40% solo di italiani che giocano nel nostro campionato, quindi dobbiamo per forza di cose pensare al futuro”. “I giochi non sono fatti, ci sono ancora dei posti liberi, e sono convinto che stimolando un po’ tutti possiamo poter scegliere anche non solo sotto l’aspetto tecnico, ma anche sotto l’aspetto fisico”, aggiunge.
BALOTELLI – “Balotelli con dei problemi? Non lo so – dice Prandelli – forse tutti abbiamo grandi aspettative. Tutti pensano che Balotelli ogni volta che prende la palla debba fare qualcosa di straordinario o di impensabile. Io quello che posso suggerire a Mario è che deve fare il minimo e soprattutto avere un grande rispetto per tutti quelli che girano intorno a lui, a quelli che lavorano con lui”. “Quando un giocatore in campo è generoso gli si può perdonare tutto – aggiunge – Se vuole un consiglio in questi ultimi mesi deve solo pensare ad essere generoso nei confronti della gente, e basta”.
TOTTI – Una battuta su Francesco Totti, che si è detto disponibile alla convocazione. “A me fa enormemente piacere che un grande campione, uno dei più grandi del dopoguerra, che tuttora gioca, dia la possibilità al Ct di eventualmente pensare a lui – spiega Prandelli – Questo per me è un atto di grandissima considerazione, quindi i grandi campioni hanno anche i momenti giusti per mandare i messaggi”. “Prima dell’infortunio Totti aveva una condizione fisica straordinaria, ora la sta ritrovando – conclude – Lui ha detto che ovviamente si deciderà eventualmente solo dopo aver verificato la condizione fisica, quindi non è solo un discorso tecnico, perché da un punto di vista tecnico Totti è inattaccabile. L’età è quella che è, anche se sta dimostrando di reggere i ritmi, ma in Brasile c’è qualcosa di più. Valuteremo la condizione fisica”.
SEEDORF – “Ho grande stima e considerazione per Seedorf, perché ha dimostrato di saper avere una grande personalità, una grande capacità nel gestire certe situazioni e sono convinto che è finito il tempo in cui un allenatore può determinare il tutto. Se le cose non vanno tanto bene molto probabilmente manca anche il supporto di altri elementi che potrebbero essere, oltre i calciatori, anche la società”. Così Prandelli, parlando del tecnico del Milan e della crisi della squadra rossonera. “Se la società è forte, è presente, l’allenatore ha meno responsabilità, meno problemi da affrontare e quindi sono convinto che le capacità e le qualità di Seedorf siano indiscutibili – aggiunge – poi magari anche i giocatori fanno la differenza. Avere calciatori che non sono proprio di prima fascia ha messo probabilmente in difficoltà Seedorf”.