Torino, 17 mar. (LaPresse) – Centosettantanta primavere e non sentirle. La Reale Società Ginnastica Torino, il più antico sodalizio sportivo italiano, nato nel 1844, celebra proprio oggi questo traguardo, tra memoria e sguardo al futuro. I festeggiamenti si sono aperti ieri, con una caccia al tesoro nella storica sede di via Magenta del capoluogo piemontese, e proseguono oggi con la presentazione del libro ‘Impronte nella Storia’ (Mirabilmente Ridutto Edizioni) sul ruolo svolto dalla società nella modifica dei costumi e della cultura a partire da metà Ottocento, la proiezione del filmato ‘Io sono’, sulla storia della realtà sportiva dagli esordi fino a oggi, e lo spettacolo ‘Lights Up!’. Tutto il giorno, presso la sede di via Magenta è inoltre attivo un servizio postale temporaneo con annullo speciale filatelico ideato dalla Rsgt per l’anniversario.
Ma la società torinese, dove da alcuni anni ha dimora la scuola di circo Flic, e che nella sua storia conta quattro ori olimpici, si è recentemente riaffacciata alle cronache sportive anche grazie alla squadra di ginnastica artistica femminile, tornata ad alti livelli. Grazie alla dedizione della giovane allenatrice Manuela Marongiu (classe 1982), sotto lo sguardo attento dell’esperto tecnico oggi giudice internazionale Dora Cortigiani, le ragazze hanno conquistato nelle scorse settimane il titolo regionale di Serie B1. Preludio di una possibile promozione in A2 che vedrebbe, prima storica, due squadre torinesi in Serie A. Qui infatti già milita la Victoria Torino dell’ex olimpionica Adriana Crisci, organizzatrice l’8 marzo scorso della seconda tappa del campionato maggiore. La finale nazionale di Serie B è in programma i primi di maggio. La squadra, composta da giovanissime nate tra il 1998 e il 2001, oltre alla più esperta Giulia Fiore (classe 1991), si allena nello storico palazzo di via Magenta.
Una situazione, sottolinea Marongiu, non certo ottimale. “Lavoriamo sei giorni su sette in condizioni non semplici, soprattutto per la struttura, antica e non adatta all’attività agonistica in termini di spazi”, spiega l’allenatrice, che poi aggiunge: “Non disponiamo dell’arrivo regolamentare per il volteggio e, lavorando sulla trave, le ragazze rischiano di toccare il soffitto. Inoltre, la pedana del corpo libero non ha le dimensioni regolamentari”. Era stata proprio Dora Cortigiani a inizio anni Novanta a portare la squadra composta dalle torinesi Valentina Rubinetti, Nadia Simonato e Veronica Servente (olimpionica a Barcellona 1992), ai vertici assoluti dell’artistica femminile azzurra. E ora Manuela punta a ripercorrerne la strada. Negli ultimi anni ha coltivato talenti sui campi gara ed esperienze formative, passando anche periodi di confronto e lavoro alla corte di Enrico Casella, direttore tecnico della Nazionale femminile e allenatore di Vanessa Ferrari alla Brixia Brescia.