Roma, 15 mar. (LaPresse) – Tutto secondo pronostico. In un Olimpico stracolmo, oltre 70mila spettatori, l’Inghilterra spazza via le speranze dell’Italia e le consegna il simbolico ‘cucchiaio di legno’ (l’ultimo risaliva al 2009, ndr) battendola con un netto 52-11. Un Sei Nazioni da dimenticare per Parisse e compagni, cinque gare ed altrettante sconfitte, che certificano il gap esistente con l’elite del rugby continentale. La grande occasione gli Azzurri l’hanno gettata al vento nel match perso inopinatamente in casa con la Scozia. Contro gli inglesi la buona volontà non è di certo mancata ma la differenza fra le due squadre in campo si è vista tutta.
– La formazione di Brunel si toglie la piccola e simbolica soddisfazione di mettere la testa avanti, calcio di punizione trasformato da un preciso Orquera al 5′, prima dell’inizio del monologo inglese. L’Italrugby resiste per mezz’ora poi, negli ultimi minuti del primo tempo, le mete di Farrell e Brown (votato man of the match, ndr), dilatano il vantaggio fino al 6-24 dell’intervallo che, di fatto, scrive la parola fine al match con 40 minuti di anticipo. La ripresa per gli Azzurri inizia ancora peggio di come era finito il primo tempo. Cartellino giallo ed espulsione temporanea di Bortolami con immediata meta inglese di Nowell trasformata dal cecchino Farrell. L’Inghilterra mantiene costantemente il possesso del pallone dilatando ulteriormente il vantaggio a metà ripresa con la meta di Vunipola, nell’occasione si infortuna Derbyshire e Brunel regala l’esordio a Biagi.
La storia della partita non cambia, anzi l’Italia entra in riserva di energie e Tuilagi, idolo del folto pubblico inglese, la punisce. A dare un po’ di brio all’Olimpico ci pensa però Leonardo Sarto. Il giocatore delle Zebre al 28′ ruba palla agli inglesi e si invola verso la metà concedendo il bis dopo quella siglata a Dublino con l’Irlanda. Una piccola goccia di gioia in un Sei Nazioni da archiviare in fretta per il movimento rugbystico italiano prima del punto esclamativo messo nel recupero da Robshaw che consente agli inglesi di superare quota 50 e completare la festa in attesa di Francia-Irlanda.