Genova, 15 mar. (LaPresse) – Sinisa Mihajlovic scomoda Dante Alighieri per dare la carica alla sua Sampdoria, attesa domani in campionato dalla difficile trasferta di Bergamo contro l’Atalanta di Colantuono. “Oggi mi sono portato un libro in conferenza per farmi aiutare”, così inizia la conferenza del tecnico serbo. “L’autore è di colui che viene chiamato il Sommo Poeta. Fra le varie citazioni, una mi è rimasta impressa: nell’Inferno, Dante parla di Ulisse quando incita i suoi ad andare oltre le Colonne d’Ercole. Vorrei fare lo stesso e spronare i miei ragazzi ad andare avanti, senza accontentarsi”.
“Non so dove siano le nostre Colonne d’Ercole”, ammette Mihajlovic. “A questo punto della stagione contano di più gli uomini che i giocatori. Una squadra che non si accontenta mai è una squadra con le palle; una squadra che quando vince una partita, vuole vincere un’altra”. “Domani per noi potrebbe iniziare un nuovo campionato – prosegue l’allenatore blucerchiato – un campionato che questa società si merita”. Ma avverte: “C’è una partita difficile contro un’avversaria tosta. Ma, al di là del risultato – sottolinea – domani in campo vorrei una squadra che non si accontenta mai, cioè ciò che non è stata nel primo tempo della gara con il Livorno. Se vorranno seguirmi, assicuro che non sarà un folle volo”.
“Quando sono arrivato eravamo all’Inferno, ora – prosegue il serbo – siamo in Purgatorio, io vorrei arrivare al Paradiso. Dove sta il Paradiso? Dipende dalla nostra ambizione, da ciò che vogliamo. Siamo a buon punto, non siamo ancora salvi ma ci manca poco”. Mihajlovic riconosce il valore degli orobici ma si dichiara ottimista sulla prestazione della sua squadra. “Noi prepariamo le partite in maniera giusta, poi dipende da noi. Se abbiamo quella fame, quello spirito che abbiamo mostrato da quattro mesi a questa parte, potremmo mettere in difficoltà chiunque. L’Atalanta – continua – ha ottimi giocatori, ha un ottimo allenatore ma se giochiamo come sappiamo possiamo anche vincere”.