Roma, 12 mar. (LaPresse) – Le porte della Nazionale per Antonio Cassano non sono mai “state chiuse, ma non sono neanche troppo aperte”. Sono le parole, rilasciate a Rai Sport, del commissario tecnico Cesare Prandelli al termine dello stage con i giovani giocatori azzurri. “Dei 23 per il Mondiale non ho ancora deciso nulla – chiarisce il mister della Nazionale, in un’intervista che andrà in onda questa sera – devo valutare la condizione fisica e lo stato mentale”. Quindi lancia un ‘avvertimento’ a Mario Balotelli, reduce dalla prova incolore in Champions League contro l’Atletico Madrid: “L’unico titolare è Buffon – spiega il ct – tutti gli altri sono sotto osservazione, Balotelli compreso”. Per me Buffon “è l’unico titolare, per tutto il resto devo valutare la condizione fisica e lo stato mentale”, chiarisce Prandelli. Tornando su Cassano, “è un grande talento che fa giocare bene le squadre, ma sappiamo anche che è un giocatore che devi mettere in un contesto organizzato, non devi dare solo a lui la responsabilità”. Balotelli, evidenzia il ct, “deve rimanere in un contesto di squadra, in un’idea di gioco e poi può farti fare il salto di qualità”.
STAGE POSITIVO – Dopo aver sottolineato che “purtroppo alcuni dei nostri giovani si sono persi”, il mister azzurro si è detto soddisfatto per lo stage che si è concluso oggi a Roma e che gli ha permesso di vedere all’opera alcuni talenti emergenti: “Il bilancio è molto positivo, i ragazzi hanno partecipato con grande entusiasmo e attorno a loro c’era un buon clima. Tutti dobbiamo pensare che questi saranno i giocatori della nazionale del futuro. Non vedo lo stage come un contentino, sappiamo che i calendari sono fitti e che i club hanno tanti impegni. Dovremo dare – aggiunge – una continuità a questo stage per farli crescere, sia da un punto di vista tecnico che mentale, per capire anche se riescono a sopportare il grande stress”.
FUTURO – “Il progetto tecnico va condiviso da tutti, perché non sarò commissario unico. Do la mia disponibilità al cento per cento a lavorare alla crescita tecnica, ma non ho mai fatto niente da solo in vita mia”. Così Cesare Prandelli chiarisce a proposito del suo futuro, che potrebbe vedere una sua permanenza sulla panchina della Nazionale dopo i Mondiali in Brasile anche se non c’è stato ancora alcun accordo ufficiale. “Ho fatto una riflessione personalissima condivisa dal mio staff: noi non riusciamo a giocare su due tavoli”, spiega il commissario tecnico. “Le persone che gestiscono la nazionale sono persone perbene e hanno superato l’ostacolo del vincolo del risultato proponendo al ct un ulteriore prolungamento a prescindere dal Mondiale”, aggiunge. “E’ gratificante e mi riempie di orgoglio”.
NAZIONALE COME CLUB – “La Federazione deve diventare un club importante. Questa unione è necessaria per essere più credibili”, così Prandelli, tornando sulle ultime polemiche che hanno preceduto l’amichevole con la Spagna. “La Nazionale è sempre stata oggetto di critiche”, spiega il mister azzurro. “Se uno critica per due giorni un club – prosegue – al terzo giorno c’è qualcuno che mette qualche paletto, in nazionale non è così. Noi siamo aperti, siamo democratici: ognuno può dire quello che vuole, ma – avverte Prandelli – non bisogna esagerare”.